Nuovi crolli agli Scavi di Pompei: allarme sulla Casa del Moralista lanciato già a inizio novembre

Stamane, tra le 7 e le 7,30 si è verificato il cedimento per un’altezza di circa 2 metri e per una larghezza di circa tre metri della parte superiore del muro grezzo in opera incerta divisorio  tra i civici 1 e 2 della reg. VII, ins. 2, lungo la via Stabiana. La zona è stata immediatamente transennata e si stanno già mettendo in atto i primi interventi. Contestualmente è stato rilevato anche il cedimento della parte superiore della parete d’accesso di un piccolo ambiente laterale di servizio della casa detta del lupanare piccolo (Reg. IX, ins.5, nr.16), chiusa al pubblico. Anche in questo caso si sono immediatamente posti in opera gli interventi del caso.

Durante la visita del ministro Bondi, nei momenti immediatamente seguenti il crollo della Schola Armaturarum avvenuto il 6 novembre scorso, gli ho parlato di quattro case che ritenevo e ritengo pericolanti: 1) La Casa delle Nozze d’argento; 2) La Casa del Labirinto; 3) La Casa del Moralista; 4) La casa di Iulia Felix.

Il crollo aveva interessato le murature verticali della Schola ricostruite negli anni Cinquanta ed ora completamente distrutte. Salvi, invece, gli affreschi che occupavano la parte più bassa della casa per un’altezza di circa m.1,50. Ieri una nuova spiacevole sorpresa: il muretto di cinta del giardino retrostante la Casa del Moralista è crollato. Lungo circa sei metri per 60-70 centimetri di altezza, era protetto da una staccionata di legno a contenimento del terrapieno che preme alle spalle, ingrossato dalle piogge incessanti di questi giorni. Il manufatto era il rifacimento del muro originale crollato nel corso dei pesanti bombardamenti dell’aviazione statunitense nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1943. Era stato eretto dopo la II guerra mondiale con la stessa pietra pomice del 79 d.C. e mescolato a malta e cemento. A Pompei i cedimenti si susseguono con una drammatica regolarità negli ultimi tempi. A gennaio c’era stato un crollo nella casa dei Casti Amanti, poi i danni al Termopolio e a fine settembre un altro incidente nella casa di Giulio Polibio. Gli ultimi piani di restauro sono costati ben 79 milioni di euro in due anni di cui il 90% speso per la tutela e la messa in sicurezza della città antica. Un secondo stanziamento di 39 milioni avrebbe riguardato i restauri di Villa dei Misteri, la Fullonica, la casa dell’Efebo, di Loreio Tiburtino, del Criptoportico, di Venere in conchiglia, di Giulia Felice, l’antica spiaggia di Ercolano e la Villa di Poppea ad Oplontis. Due milioni di euro sono stati riservati alla manutenzione ordinaria dei siti. Tra gli ultimi restauri, quello della Casa di Giulio Polibio e quella della Domus dei Casti Amanti.

Rita Bellacosa

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