Le associazioni stabiesi: “Non svendiamo Palazzo Reale”

Il Coordinamento per la Cultura di Castellammare di Stabia denuncia l’uso improprio del Palazzo reale di Quisisana, restaurato con fondi CIPE per farne sede della Scuola nazionale di restauro e del Museo archeologico di Stabiae, e invece utilizzata per ospitare una rassegna di prodotti legati al business del matrimoni. Dal 28 al 30 gennaio 2011 si annuncia nella Reggia borbonica uno “Speciale Sposi”, con tanto di patrocinio del Comune di Castellammare di Stabia, organizzato da Massmedia comunicazione, “l’evento più Glamour sul matrimonio, una tre giorni di sfilate, spettacoli, mostre ed esposizioni di prodotti e servizi. Un’occasione da non perdere, per i giovani in procinto di sposarsi e per gli operatori del settore interessati a promuovere le proprie aziende” come si legge sul sito web della società promotrice.

E i recenti crolli di Pompei dicono quanto sia urgente aprire la Scuola nazionale di restauro nel territorio della Soprintendenza archeologica di N apoli-Pompei. Non è in discussione la legittima iniziativa di imprenditori locali che cercano di promuovere i propri prodotti, ma la infelice scelta dell’Amministrazione comunale guidata da Luigi Bobbio di concedere per la fiera degli sposi il più importante monumento storico e civile di Castellammare di Stabia, appena restaurato e destinato a sede della Scuola di Alta formazione per il restauro e a Museo archeologico. Il Palazzo di Quisisana non è stato ancora inaugurato, in attesa della conclusione ufficiale dei lavori, e la giunta Bobbio non trova di meglio che trasformare le sale del prestigioso edificio in una fiera per abiti da sposi, bomboniere e quant’altro. Abbiamo chiesto ormai dal lontano luglio 2010, da quattro lunghi mesi, un incontro all’Amministrazione comunale per poter offrire il nostro disinteressato contributo sulla soluzione delle questioni legate al pieno e corretto utilizzo della reggia, ma non siamo stati ascoltati. Abbiamo chiesto anche al Prefetto di Napoli di sollecitare il sindaco di Castellammare a rispondere ai propri cittadini e alle associazioni culturali. L’unica cosa che apprendiamo è che a Quisisana, piuttosto che di restauro e di reperti archeologici, per tre giorni si parlerà di fotoservizi per Lui & Lei e di modelle che sfileranno in abito nuziale: nulla contro questo fondamentale settore dell’economia campana, ma è sbagliato ospitare un evento simile in un luogo destinato ad altro, restaurato con i soldi della collettività per finalità culturali, anche se siamo certi che per utilizzare la sede del Quisisana la società organizzatrice sia stata quantomeno impegnata a versare un congruo canone al Comune di Castellammare di Stabia. E non si tratta di valutazioni “opinabili”: sappiamo bene che il settore dei matrimoni muove persone e merci, ben venga dunque il “Grande Evento tra Sogni e Realtà” a Castellammare, quello che è sbagliato è ospitarlo in un luogo che ha tutt’altra vocazione e che aspetta dall’Amministrazione comunale di essere pienamente utilizzato per i fini e gli scopi per i quali ha ottenuto i finanziamenti CIPE.

Noi come Coordinamento per la Cultura di Castellamamre di Stabia auspichiamo che la manifestazione “Speciale Sposi” resti a Castellammare, anche come appuntamento annuale, ma si svolga in altra sede più adatta, quale occasione di marketing territoriale per promuovere i nostri beni culturali e le tradizioni enogastronomiche. E chiediamo di conoscere a che punto sono le procedure per la Scuola di restauro e il Museo archeologico di Stabiae a Quisisana.

Associazione Idea Città;

Centro Cultura e Storia di Gragnano e dei Monti Lattari;

Archivio Fotografico Parisio di Napoli;

Comitato per gli Scavi di Stabia Fondato nel 1950;

Archeoclub d’Italia – sezione di Castellammare;

Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere;

Associazione Italiana di Cultura Classica – delegazione di Castellammare;

Gruppo del Liberoricercatore.it;

Gruppo “Achille Basile – Le Ali della Lettura”;

Associazione Arsnea Didattica e Cultura;

Associazione Musearte;

Associazione GragnanoOltre;

Associazione Il Didrammo – Museo della Fotografia di Nocera Superiore

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