Con i locali già pronti da circa un anno e dopo numerose riunioni dei maggiori esponenti del Comune di Cercola, Volla, Pollena Trocchia e Massadi Somma ormai si attende soltanto l’autorizzazione da parte dell’ Azienda Sanitaria Locale NA3 SUD per l’apertura del Centro Riabilitativo, che avrà sede in Volla.
Come già più volte messo in evidenza il Distretto 50, che comprende i Comuni sopracitati, è carente di assistenza riabilitativa, per cui l’utenza bisognevole è costretta a spostarsi presso il Distretto 51 (ASL NA1) e dunque andare a Napoli o a Pomigliano d’Arco, con gravi disagi che possono conseguire da tale spostamento.
In data 24 Novembre presso la Sala Consiliare del Comune di Cercola si è nuovamente riunito il Comitato dei Sindaci del Distretto 50; a tale riunione hanno partecipato anche la Dr.ssa Rosanna Olimpo, il Direttore del Distretto 50 assieme al referente dell’ufficio Socio-Sanitario, il Direttore del Cordinamento Socio-Sanitario ASL NA3 SUD e il Capo Zona Ambito Napoli 10, Nicola Anaclerio.
Ancora una volta i Primi Cittadini hanno ribadito le difficoltà che quotidianamente i cittadini lamentano nel doversi spostare di parecchi chilometri per ottemperare alle pratiche riabilitative; l’importanza e urgenza di una Unità Operativa di Assistenza Riabilitativa è stata sottolineata anche dal Direttore del Distretto 50.
Al termine della riunione gli Amministratori Locali hanno sottolineato la necessità di lavorare a stretto contatto con il Distretto/Ente locale con la realizzazione di un Punto Unico di Accesso Socio- Sanitario, al fine di tutelare e garantire il diritto di salute alle persone bisognose e l’attuazione del programma ministeriale ADI SUD.
La documentazione e la copia del verbale è stata inoltre inviata al Commissario Straordinario dell’ASL Na3 SUD affinché si provveda il prima possibile alla realizzazione del Centro Riabilitativo, così da eliminare ogni possibile disagio inferto alla popolazione. Da chiarire c’è inoltre la posizione della Regione Campania che ha previsto nel bilancio regionale dell’aa 2010 i fondi per la copertura socio/sanitaria, ma che alla data odierna non da certezze sulla possibilità di utilizzo dei fondi stessi. Se ciò non fosse, sarebbe necessario da parte dei comuni elargire ingenti somme di danaro per coprire la spesa socio-sanitaria, cosa obiettivamente non fattibile.
Armando Madeo