Sconfortanti sono le notizie che riguardano gli adolescenti e le loro conoscenze sul sesso. E’ ciò che è emerso dal convegno” Conoscere per tutelarsi”organizzato da Gragnano Giovane in collaborazione con l’istituto” Don Lorenzo Milani”. Corsi di educazione sessuale nelle scuole si fanno sempre più raramente e in famiglia il tema è tabù. A questi ragazzi non resta che osservare i modelli televisivi e cercare informazioni in rete. E’ inoltre vero che sul web (altro mezzo a cui i minorenni si affidano) si trova tutto, come è altrettanto vero che che la parola sesso è la più cercata. Nonostante i mutamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sessuali della popolazione e benché siano aumentate le fonti di informazione disponibili, la maggior parte degli adolescenti giunge alla scoperta della sessualità senza un’informazione/educazione adeguata. Gli adolescenti infatti, evidenziano tanto il possesso di una conoscenza approssimativa ed imprecisa, quanto il bisogno di continue conferme giacchè i canali informativi che essi generalmente utilizzano sono i coetanei e più raramente i genitori e la scuola. Non dobbiamo dimenticare che l’educazione è, in ogni campo, il migliore strumento preventivo a nostra disposizione. La contraccezione è sconosciuta per la maggior parte di loro, ma ciò che va sottolineato ancora una volta, è l’aumento considerevole tra le giovanissime delle malattie sessualmente trasmesse. Secondo i dati presentati, il 37 % dei nostri ragazzi non usa il profilattico e 1 ragazzina su 6 ha il suo primo rapporto sessuale a 14 anni. Per quanto sia possibile, combattendo con le ansie genitoriali, la famiglia dovrebbe aprirsi maggiormente al dialogo sulla sessualità. Ai genitori parlare di profilattico, di pillole anticoncezionali, infastidisce. Sembra una autorizzazione a fare sesso. C’è la sensazione di consegnare corpi infantili nelle mani di qualcuno che li violerà. Ma a 16-17 anni non è più così. Quando escono con il motorino i genitori raccomandano ai figli di mettersi il casco. Dovrebbero fare altrettanto con il preservativo. Proteggendoli, non mettendoli a rischio. Ponendo le domande in maniera anonima si è visto come i giovani sentano la necessità di ricevere nuove informazioni che tengano conto delle loro reali esperienze. Accanto al persistere di un alone di pregiudizio su temi quali l’omosessualità, la masturbazione e la verginità gli adolescenti esprimono da una parte l’importanza da loro attribuita alle prime esperienze sessuali ed il bisogno di consapevolezza personale e dall’altra la tensione di fronte all’ignoto e all’indefinito (il sesso ed il proprio corpo) che genera ansia. Come spiega la Dott. Gallo durante la pubertà, lo sviluppo fisico si caratterizza per il fatto di essere uno dei primi dal punto di vista cronologico e per l’essere direttamente visibile anche da parte dell’osservatore esterno. I mutamenti dello stato morfologico e funzionale del pre-adolescente hanno sempre una risonanza psicologica, in particolare, i cambiamenti che si realizzano nel periodo adolescenziale richiedono un certo rimaneggiamento dell’identità corporea dell’individuo in quanto hanno in se stessi delle caratteristiche che possono mettere alla prova la capacità di adattamento psicologico dei ragazzi. Probabilmente la via migliore per un corretto intervento di educazione sessuale rimane quello di dare ai giovani la possibilità di confrontarsi su questi argomenti attraverso molte fonti di informazione,come questa ad esempio e vedendo uniti in un unico fronte i genitori e la scuola.
Francesca Di Martino