A partire da questa mattina, con l’entrata in vigore del nuovo orario Trenitalia, Gragnano non sarà più dotata di un collegamento ferroviario. Infatti, la linea Gragnano-Torre Annunziata è stata soppressa, così come richiesto e ottenuto dalla Regione. Infatti, nel piano regionale dei trasporti la stazione di Gragnano non è più contemplata per il momento e, finché non sarà istituito un servizio metropolitano veloce, la città della pasta rischia di restare totalmente fuori dal circuito dei trasporti su binari. E nel primo giorno di stop ai treni, le donne gragnanesi hanno organizzato una manifestazione contro la chiusura della stazione ferroviaria di Gragnano. L’evento, organizzato da Carolina Di Palma, Filli Padovano, Antonella Inserra e Annaluce Pinto, è nato quasi per caso su Facebook, ed è diventato in poche ore una vera e propria manifestazione. Il sit-in, al quale parteciperanno tanti gragnanesi, si svolgerà proprio nel piazzale antistante la stazione di Gragnano, da oggi ufficialmente in disuso. «Scendiamo in piazza – spiegano le organizzatrici – per far sentire la nostra voce affinché questa storia non finisca, non ci venga portata via silenziosamente una risorsa preziosa, un pezzo della nostra storia e della nostra identità di cittadini gragnanesi». La stazione ha attraversato, tra alti e bassi, ben 125 anni e 7 mesi di vita gragnanese, passando da lusso, a trasporto merci aiutando Gragnano a diventare la “città della pasta” conosciuta in tutto il mondo, per poi cambiare volto e diventare punto di riferimento del trasporto dei pendolari verso Napoli, prima di una lenta decadenza per la quale le istituzioni poco o nulla hanno fatto. Già negli anni ’80 si cominciò a parlare di soppressione della tratta per un progetto che prevedeva villette a schiera al posto dei binari, poi di una prima chiusura a fine anni ’90, ancora il progetto di villa comunale e complesso commerciale all’inizio dell’ultimo decennio. Ora, nel giorno della chiusura, la notizia è la “semplice” cancellazione dalle mappe della rete ferroviaria italiana poiché ramo secco e improduttivo. Esistono progetti tantissimi sulla carta, ma tutti poco realizzabili. «Sarebbe molto più semplice – afferma Terenzio Morgone, dell’associazione Dimensione Civica – istituire un trasporto fisso Gragnano-Castellammare, visto che con il nuovo orario la cittadina stabiese sarà collegata con ben 11 treni diretti per Napoli Campi Flegrei. Invece, in questo modo si è pensato solamente a penalizzare i cittadini gragnanesi, senza provvedere a trovare alternative». «Alle nostre richieste – afferma invece Giuseppe Di Massa del Centro Cultura e Storia di Gragnano e Monti Lattari – rilanciate in occasione della ricorrenza del 125° anniversario della ferrovia gragnanese, di potenziare la tratta con un collegamento diretto con Napoli e con treni elettrici moderni, si risponde con rimodulazioni e altre corbellerie che non riguardano Gragnano, di fatto eliminandola».