Pompei: manifestazione contro gli abbattimenti, manifestanti restano fuori dal Santuario

Una manifestazione a Pompei per “difendere il diritto alla casa”. Ieri pomeriggio, comitati e associazioni anti-abbattimenti si sono riuniti con un centinaio di cittadini e hanno sfilato al centro di Pompei, partendo proprio dal Santuario. L’obiettivo era quello di provare ad occupare il campanile di Pompei, ma ciò non è stato permesso. Per questo motivo, con striscioni e slogan, i cittadini provenienti soprattutto dall’area stabiese hanno manifestato contro «gli abbattimenti che riguardano gli abusi di necessità», ovvero le prime case costruite, però, senza che ci fossero tutte le autorizzazioni edilizie a permetterlo. «Gli abbattimenti in Campania – afferma Domenico Elefante – dilagano incessantemente. La questione, già insostenibile, è divenuta una piaga sociale di grande spessore che, oltre a generare tensioni di ordine pubblico, rischia di diventare incontrollabile, se dovessero proseguire gli abbattimenti, che secondo noi sono provvedimenti esagerati contro intere popolazioni. È giunto il momento che la politica, sia di centrodestra che di centrosinistra, la smetta con le burattinate e si assuma seriamente la responsabilità salvando decine di case». Per molte famiglie, quello della prima casa, anche se abusiva, è un investimento notevole, nel quale sono concentrati sforzi economici che difficilmente possono essere ripetuti, soprattutto nei casi di famiglie monoreddito. Per questo, i cittadini, soprattutto provenienti dall’area stabiese, dei Lattari e dal vesuviano, continuano a protestare, anche se il problema della costruzioni abusive riguarda gran parte dei Comuni delle province di Napoli e Salerno. «A tutt’oggi, dopo più di un anno di manifestazioni e proteste di sensibilizzazione – conclude Domenico Elefante – i politici, tra cui parlamentari, sindaci consiglieri provinciali e regionali, continuano ad essere assenti e indifferenti agli abbattimenti».

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