Nuova fumata nera per la presidenza del Consiglio Comunale di Castellammare. Ieri mattina, infatti, è andata nuovamente deserta la seduta consiliare convocata per la nomina del nuovo presidente dell’assise comunale. Intanto, dalle dimissioni di Catello Gargiulo sono ormai trascorsi due mesi e ancora il Consiglio si trova senza presidente. Appena un mese fa, il 12 novembre scorso, addirittura la maggioranza autosospese la seduta già in corso, dopo la lettura di un documento da parte del capogruppo Pdl Mario D’Apuzzo, per poi non far più ritorno in aula, facendo venire a mancare il numero legale. In quella occasione, l’opposizione provò a indire una conferenza stampa nell’aula consiliare di Palazzo Farnese, ma i consiglieri di minoranza furono addirittura “identificati” dai vigili urbani poiché non autorizzati dal presidente del consiglio comunale ad usufruire dell’aula. Situazioni paradossali che, ormai, a due mesi di distanza trascinano il centrodestra di Castellammare in una silenziosa crisi politica, confermata anche dai tre cambi di casacca in maggioranza: Eduardo Melisse, Aldo Esposito e Ciro Cascone sono passati all’Udc, partito prima nemmeno presente in Consiglio. Mentre il centrosinistra stabiese continua a parlare di «profonda crisi della maggioranza», Sicignano attacca i fedelissimi di Bobbio: «Mandare deserto il consiglio comunale è un atteggiamento irresponsabile. I problemi della città si affrontano discutendone e non certo dileguandosi».