Boscoreale. Pd, Udc e Idv: “Maggioranza pavida e senza idee. Denunceremo al Prefetto”

L’opposizione fa quadrato respingendo all’unanimità le dimissioni di Raffaele De Falco e attacca senza esclusione di colpi la maggioranza del sindaco  Gennaro Langella. Tutti d’accordo, dunque, i consiglieri di Pd, Udc e Idv nell’esprimere solidarietà al consigliere De Falco per le accuse di  “manfrina” che gli sono piovute addosso all’indomani dell’annuncio delle sue dimissioni dal parlamentino Boschese. Di più. i sette hanno chiesto con forza allo stesso De Falco di ritornare sulle sue decisioni perché le dimissioni avrebbero solo recato danno ai tanti cittadini che a Boscoreale hanno creduto in lui e avvantaggiato la maggioranza che in tal modo non avrebbe più dovuto combattere con quella sorta «di spina nel fianco» che da due anni a questa parte è stato il consigliere Pd. Qualcuno, malpensando, aveva anche ipotizzato che le dimissioni fossero nate in seguito alla scelta di Luigi Buffone quale nuovo capogruppo Pd  appunto al posto di De Falco. «Ipotesi fantasiose» le ha definite lo stesso consigliere, individuando poi in quelle esternazioni poco realistici tentativi di spaccare un fronte antimaggioranza assolutamente compatto. «Il mio – ha dichiarato De Falco nel corso di un incontro delle tre segreterie – è stato un grido d’allarme e una provocazione politica nei confronti di chi lascia i cittadini, le donne e bambini di Boscoreale a combattere, civilmente e pacificamente, da soli contro i veleni della discarica e chi tenta di non farla chiudere. Questo atteggiamento è da irresponsabili». Sulla stessa lunghezza d’onda è stato il consigliere dell’Idv Mario Farina il quale si è espresso con un secco «No» a dimissioni che «non servono a nessuno» e ha invitato De Falco a ritirarle. «Abbiamo fatto una scelta di campo elettorale ben precisa» ha detto dal canto suo Peppe Balzano, consigliere dell’Udc «e non solo respingiamo le dimissioni di De Falco ma faremo opposizione dura nei confronti di una maggioranza che appare ogni giorno di più come inesistente». Le stesse segreterie, poi, hanno messo in evidenza come gli accordi sottoscritti circa la discarica Sari vengano disattesi. In effetti, oltre a chiedere con forza la chiusura della stessa, se da un  lato invocano certezze sulla sua bonifica o messa in sicurezza, dall’altro contestano sia il mancato rispetto, da parte dei diciotto comuni della cosiddetta «zona rossa», dell’accordo in cui si prevedeva solo lo sversamento del «secco» o indifferenziato sia l’uso  di compattatori grondanti percolato. Ovviamente, la richiesta è indirizzata ai sindaci del comprensorio: Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase, affinché  non solo «si riprenda un percorso legale e giuridico contro il mantenimento di discariche nel Parco del Vesuvio» ma che gli stessi si assumano «le responsabilità che la legge gli delega in merito alla tutela della salute dei cittadini». In quello stesso contesto è stata poi respinta e condannata qualsivoglia «forma di violenza» ma è stato anche chiesto il rispetto per chi manifesta o protesta con senso di civiltà e democrazia. Tutti argomenti che hanno visto tra i più convinti sostenitori il nuovo segretario del Partito Democratico, Dino Marafioti. Il quale ha accusato la maggioranza di essere «pavida nel chiedere misure opportune a difesa dei cittadini» e ha ipotizzato che gli atti vandalici (incendio dei compattatori e minacce ai loro autisti) rappresentano il limite di un’esasperazione che potrebbe aumentare. Chiedendo poi di inviare una denuncia al Prefetto sullo stallo istituzionale che la cittadina sta attraversando. E, proprio il «blocco istituzionale» che Boscoreale starebbe vivendo sin dall’inizio di questa sindacatura, i sette consiglieri di minoranza facenti parte delle commissioni permanenti hanno rassegnato le dimissioni  dai loro incarichi. «Le commissioni – accusa Buffone – sono la punta di diamante della democrazia: nel loro ambito si decide la vita e il futuro di leggi e disposizioni per la vita civile della comunità, eppure restano immobili e non arrivano gli atti su cui discutere. Tra le altre, urge una ricomposizione delle stesse anche perché si è creata una nuova geografia politica: ci sono stati passaggi di schieramento ed è nato il gruppo che fa riferimento a Pionati. Insomma vanno rimodulate e messe in grado di funzionare. E non escludiamo una nuova denuncia la Prefetto su questa mancanza di democrazia».

Mario Fiore

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