Il 18 e il 19 dicembre, nel piccolo Comune agerolese, sono i giorni della raccolta fondi a favore della ricerca. Per i cittadini agerolesi, la “prova del nove”; la prova della solidarietà. E’ ancora una volta la squadra Pro Loco ad essere in prima linea e a sposare i nobili obiettivi di Telethon.
«Fare del bene, fa bene! » – questo lo slogan dell’Ente che, nei tanti anni di attività, non ha mai fatto mistero di spendersi a favore della solidarietà. Molte le vendite di beneficenza, le iniziative a favore degli anziani soli e dei portatori di handicap promosse dall’Associazione no-profit in più di mezzo secolo. Il contributo a Telethon, che cade proprio in occasione delle celebrazioni per il 60° anno di vita della Piccola Svizzera Napoletana, ha un gusto diverso e nuovo. Per l’equipe Pro Loco è il sunto, il perfetto e giusto coronamento di sei decenni trascorsi al servizio del Paese, nel rispetto della filosofia della responsabilità e della sostenibilità.
«Abbiamo ancora tanta strada da fare e anche contraddizioni da superare » – ci dice il presidente dell’Ente, Dott. Rocco Naclerio – « ma ci sforziamo di portare avanti scelte nello spirito della filosofia della responsabilità e della sostenibilità. Questa è la continua sfida che ci attende. Fare scelte responsabili e sostenibili vuol dire rispondere alle istanze che vengono dal territorio, dalla gente, dall’ambiente; vuol dire pensare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli, vuol dire pensare al futuro. Dare un contributo a Telethon, incentivare la ricerca sulle malattie genetiche rare è per noi voler guardare al futuro con più fiducia e con maggiore serenità».
Non si possono già prevedere quelli che saranno i risultati di questa raccolta fondi – tutta agerolese – per Telethon, ma «la piccola realtà provincia», in ogni caso, sembra essersi ampiamente riscattata da quell’immagine, stereotipo poco lusinghiero, «di isolamento e chiusura», di cui riferiva Emilio Scaglione nel lontano 1916, che rischiava di «farle perdere il mondo».
Floriana Medaglia