La gestione delle Terme di Stabia è come l’Hydra, mitologico mostro carnivoro, con nove teste, che mentre banchettava fu ucciso da Ercole con fatica, siccome le teste appena tagliate rinascevano. Proprio come le teste che banchettavano con la moribonda azienda Termale (1. Bruno, 2.Salvato, 3.Albanese, 4.Bernacchi, 5.Vozza, 6.Somma, 7.Iovieno, 8.Marasca) , ossia tutte quelle teste che hanno determinato la gestione politico-amministrativa, gli indirizzi aziendali, finalizzati a sprecare milioni di euro e favorire clientele fameliche ed ancora affamate.
Credevamo che la delibera del Consiglio Comunale del 06 dicembre u.s., con la quale è stata dichiarata la strategicità della partecipata , avesse salvato il futuro delle Terme , che altrimenti in ottemperanza al D.L.135/2009 sarebbero finite nelle 9 bocche della famelica Idra, quasi a gratis dopo una privatizzazione fondata sull’insolvenza delle Terme.
Ciò nonostante la nona testa rappresentata da quei quadri, funzionari e dirigenti , organici alla spesa fallimentare , ancora oggi banchetta, alla faccia dei lavoratori termali oramai allo stremo in questo natale.
Proviamo a chiederci infatti, quale azienda, alla luce della normativa sulle ferie ( in combinato disposto dall’art. 2113 del codice civile e dall’art. 10 del D.Lgs. 66/2003 come modificato dal D.Lgs. 213/2004) consentirebbe ad un proprio quadro di maturare circa 2.500 ore di ferie, pari a quasi sedici mesi, rischiando oltretutto sanzioni parecchio pesanti. Risulta altresì, alquanto stravagante che un responsabile dell’ufficio pianificazione, programmazione e controllo non riesca a pianificare, tra gli altri, il proprio periodo di ferie.
Sarebbe inoltre molto interessante se la proposta, avanzata da una O.S. aziendale di pagare il periodo di ferie maturato e non fruito a tutti i lavoratori, diventasse oggetto di contrattazione con la direzione aziendale. I danni economici che ne conseguirebbero per l’azienda sarebbero più velenosi del fiato dell’Hydra , in disparte il fatto che tagliare le prestazioni straordinarie e sostituirle con il pagamento delle ferie non godute è una vera marascalzonata. Non si possono percepire 96.000 euro annui solo per rimettere in carreggiata la linea tracciata dalle otto precedenti teste dell’Idra, per cui la rinata nona testa, ahinoi, ci costringe ad invocare di nuovo l’intervento di Ercole, a riposo sullo scoglio di Rovigliano, prospiciente Stabia e Pompei come il mito ci ha tramandato.
Associazione “La Nuova Medusa”