Il Piano casa è legge. Rispettati i tempi previsti, ma nella maggioranza di centrodestra si è aperta una crepa. Due consiglieri del gruppo Caldoro, Angelo Marino e Giovanni Fortunato, e i gruppi Noi Sud e La Destra non hanno partecipato al voto per «dissenso politico per la mancata approvazione di un emendamento condiviso dalla maggioranza». Polemiche anche all’interno del gruppo del Pd: Corrado Gabriele accusa i suoi di aver fatto da stampella alla maggioranza, garantendo il numero legale. Tra le novità apportate in aula va segnalata la possibilità del cambio di destinazione d’uso dei residence turistici in edilizia residenziale con l’obbligo di riservare il 35 per cento all’housing sociale. Sarà possibile inoltre delocalizzare, dietro incentivi, gli immobili della zona rossa. È stato approvato anche un emendamento che permette la riconversione in verde attrezzato delle case abbattute e ricostruite in un’altra area. Eliminati divieti e vincoli «inutili» e «irrazionali» secondo l’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela, ora si passerà ai piani paesistici. Restano i mal di pancia all’interno del centrodestra: per Noi Sud c’è il rischio di nuovi «trasversalismi» tra Pdl e Pd.
Antonio Averaimo
