Il candidato delle primarie a sindaco di Napoli, Libero Mancuso e l’ex-presidente della Provincia Amato Lamberti, hanno incontrato giovani e studenti al laboratorio “Tunnèl”, un centro multifunzionale prestato alla politica attiva nel centro di Napoli.
La platea intima e ridotta ha agevolato lo scambio di battute tra i partecipanti all’incontro, offrendo così una immagine per niente veicolata dell’ex-magistrato e assessore a Bologna, Libero Mancuso.
Questi punta la sua attenzione sul problema della corruzione: il cosiddetto “voto di scambio”,che inquina gli ambienti di governo, sul reato di corruzione in parlamento, dove la magistratura non interviene. Giudica essenziale la proposta di Don Luigi Ciotti (noto “prete anti-mafia”) che chiede un serio e ripensamento, nel dibattito parlamentare, del disegno di legge, per la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, per la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno.
Alucuni consigli, sono stati rivolti da Lamberti a Mancuso, in auspicio di una sua futura carica istituzionale: manovrare accortamente sulle spese di personale nelle gestioni degli uffici provinciali, instaurare un rapporto di scambio con i cittadini,far si che siano essi stessi a pretendere efficienza dagli assessori da loro eletti, fornire ai cittadini strumenti per giudicare direttamente le amministrazioni e la assoluta negazione di qualsiasi conflitto di interessi in seno agli organi di governo.
Amato Lamberti,stimolato dalle domande,ha ribadito dal suo punto di vista, il tema della corruzione a Napoli e i rapporti con la camorra: “il peggioramento,sotto questo punto di vista,” ha affermato l’ex-presidente della Provincia, “si è avuto con l’avvento del governo Bassolino,dove la corruzione è penetrata in larga scala nell’amministrazione pubblica degli appalti, nella sanità. La tenaglia “politica-imprenditoria-mafia(dove quest’ultima ne e’ il fulcro) ,muove gli spostamenti dei fondi pubblici”, sottolinea Lamberti e precisa “la mafia esprime il suo potere soprattutto con la politica, prendendo, ad esempio, l’appalto della terza corsia dell’autostrada Napoli-Roma, con l’avvocato Schiavone (affiliato al clan Casalesi) che è nella giunta parlamentare di Caserta“. Lo stesso Lamberti ha raccolto in uno suo piccolo libro”Io sottoscritto anonimo”, tutte le denuncie che gli pervenivano, atte a svelare la corruzione nei palazzi comunali. “Le possibili soluzione per diminuire questo fenomeno sono”, precisa, “la discrezione politica e la trasparenza amministrativa, ovvero la possibiltà che il cittadino abbia di rapportarsi realmente con chi governa”.
Mario De Angelis