Al teatro Mattiello di Pompei, in scena Madama Quatte Solde

Al teatro Mattiello di Pompei, per la rassegna 2010-2011, organizzata dal Teatro Pubblico Campano, da stasera fino a domenica prossima, va in scena lo spettacolo “Madama Quatte Solde” di Gaetano Di Maio e Nino Masiello, per la regia di Giulio Adinolfi;  protagonista l’attrice-cantante Gloriana. Il lavoro, scritto 30 anni fa, conserva la sua attualità con argomenti legati a quel repertorio che il Teatro Sannazaro di Napoli, negli anni ’50-’60, programmava con la compianta Luisa Conte, cui si deve il rilancio della stessa Sala di Via Chiaia (in Compagnia con  Enzo Cannavale, Ugo D’Alessio, Nino e Carlo Taranto ed altri). La trama racconta degli stratagemmi di una donna napoletana di umili origini escogitati allo scopo di elevarsi socialmente e culturalmente. Essa però non riesce a cancellare la sua estrazione (era nata in uno dei vicoli di Napoli da una “mpagliasegge”, e da un “solachianiello”) neppure con i  tentativi di emanciparsi, leggendo, insieme alla figlia, i canti della Divina Commedia o tentando di risolvere difficili problemi matematici. Gli sforzi si rivelano inutili e sfociano sempre nel ridicolo, dal momento che essa ha più familiarità con il baccalà (merce cui deve la sua fortuna economica), che non con il bon ton e la cultura. Gloriana, ha cantato ai festival di Sanremo 1976 e 1983, ha interpretato le commedie musicali di Alberto Sciotti, è stata  nella compagnia di Mario e Sal da Vinci, poi ha cantato e recitato in molti spettacoli con Mario Merola. Ogni anno prende parte, da protagonista, alla trasmissione TV “Napoli Ieri e Oggi”. Con Lei al Mattiello, Angelo Di Gennaro, Adriano Mottola, Franco Pinelli, Tommaso Scarpati, Oscar Di Maio. I successi degli autori del testo si devono alle messinscena delle loro commedie (dagli anni ’50) da parte della  Compagnia del Teatro Sannazaro. Il lavoro appartiene al quel tipo di teatro napoletano in cui si sono espressi sia grandi drammaturghi, sia ottimi artigiani, i quali hanno saputo tenere viva la tradizione della Scena partenopea.      

FEDERICO ORSINI

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano