Nuovo scioglimento per il consiglio comunale di San Giuseppe Vesuviano. Pare sia giunta al termine la vicenda che vede l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Agostino Ambrosio accusata di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Nelle ultime ore, infatti, in città sarebbe arrivato l’esito della sentenza definitiva del Consiglio di Stato che decide di fatto le sorti della maggioranza che governa San Giuseppe Vesuviano. Il 3 dicembre dell’anno scorso il Capo dello Stato firmò il decreto di scioglimento del Consiglio comunale su proposta del ministro dell’Interno Roberto Maroni. La «battaglia per il ripristino della legalità» fu portata avanti da esponenti del Pdl locale, le cui istanze furono rappresentate in Parlamento con diverse interrogazioni parlamentari, tra cui si ricordano quelle dell’on. Amedeo Laboccetta. La decisione fu ribaltata nel maggio scorso dalla decisione del Tar Campania che reintegrò l’amministrazione comunale sangiuseppese. Ora la sentenza definitiva e inappellabile del consiglio di stato che manda a casa definitivamente la giunta Ambrosio.
A poche ore dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha sancito di fatto la definitiva fine dell’amministrazione Ambrosio, abbiamo ascoltato il capogruppo uscente del PdL al consiglio comunale Vincenzo Catapano, che ci ha lasciato alcune sue riflessioni a riguardo.
“Questo consiglio comunale ha operato male e quindi tutta l’impalcatura cosi come decisa dal Ministero dell’Interno con lo scioglimento era valida”. Catapano lancia già la sfida per il futuro della città, affermando: “Noi cercheremo di sostenere quanto più possibile la commissione ed i prefetti, e cercheremo di creare un progetto di rinascita per San Giuseppe Vesuviano. Un progetto in cui i cittadini si sentano più liberi di esprimere le proprie opinioni le proprie idee, di poter dissentire,di poter contribuire di poter partecipare,cose fin’ora purtroppo non si sono mai verificate”.
Poi uno sguardo a quello che è stato il lavoro dei mesi precedenti alla sentenza, e al partito che ha retto e dimostrato di essere forte: “Abbiamo lottato, non solo io come consigliere comunale e come capogruppo del PdL al consiglio comunale, ma ha lottato una struttura composta dai membri del partito e da tante personalità che forse non hanno avuto la giusta visibilità ma hanno combattuto affinché l’opposizione rimanesse sempre ferma e rigida sulle sue posizioni, un’opposizione severa che evidenziasse tutte le discrasie e le discrepanze di natura amministrativa che l’amministrazione Ambrosio poneva in essere”.
“Il presidente del circolo Pietro Ferraro – ha continuato Catapano – è stata una figura fondamentale nel tenere unito il circolo in un momento molto particolare. Immaginiamo cosa significa il fatto che un Tar ribalta all’improvviso il lavoro del Ministero dell’Interno, di una commissione d’accesso, di mesi e mesi di lavoro, di indagini e quant’altro, e quanto tutto ciò possa significare per la cittadinanza. Significa sfiducia, preoccupazione, timore di esporsi. Invece il nostro presidente ha tenuto unite le varie anime del circolo, ha sempre mediato, ci ha portato avanti, ci ha sostenuto nella battaglia di opposizione, e con lui tante altre persone come l’ingegnere Miranda, Nello De Lorenzo, Tommaso Andreoli a coloro i quali oggi va il mio ringraziamento. Tante persone, non una. “Il PdL – ha concluso Catapano – così come confermatomi dallo stesso presidente Ferraro, appoggerà in pieno il lavoro dei commissari, e dando piena disponibilità e fiducia così com’è già stata fatta la volta precedente”.
Pasquale Annunziata