Caro Tarsu, è battaglia campale tra maggioranza e opposizione. La polemica è stata scatenata da Michele Palummo, capogruppo di opposizione. “In un recente manifesto – afferma Palummo – Dattilo ha giustificato l’aumento della Tarsu affermando che si tratta comunque di tariffe inferiori rispetto ad alcuni comuni limitrofi. Bene, a questo punto il sindaco farebbe bene a spiegare perché a Pimonte i cittadini sono costretti a pagare 2,5 euro al metro quadro, mentre ad Agerola la quota è di 1,7. Insomma, è bene dire che i pimontesi pagano almeno il 50% in più rispetto agli agerolesi. Ma Dattilo sfugge al confronto su questa tematica e i cittadini avranno capito che il sindaco dice bugìe perché non sa giustificare un aumento vertiginoso di questo servizio”. Palummo ha sfidato il sindaco a un confronto pubblico sull’argomento. “Ma dubito che accetterà – conclude -, visto che questa maggioranza resta arroccata nelle quattro mura del Comune, respingendo sistematicamente le occasioni di confronto politico già offertegli dal nostro gruppo in questi anni”. Non si è fatta attendere la replica da parte della maggioranza. “Il paragone con Agerola non può reggere – continua Palomba -, perché le percentuali di differenziata sono diverse. A Pimonte infatti, secondo i dati Sir, abbiamo raggiunto il 48% di differenziata, mentre Agerola è ferma al 20. E poi aspetterei ancora qualche mese, perché credo che anche i cittadini agerolesi subiranno un aumento della Tarsu”. Queste invece le altre motivazioni dell’aumento. “Il servizio è passato da 5 a 9 operai – continua l’assessore -, inoltre non abbiamo un sito di compostaggio e per smaltire l’umido paghiamo il doppio di Agerola. Ancora, nel capitolato d’appalto ci sono altri costi aggiuntivi relativi, ad esempio, alla pulizia delle caditoie e ad altri servizi”. Palomba ribadisce poi il concetto portato avanti dall’amministrazione, secondo cui le tariffe di Pimonte sono nettamente inferiori a quelle degli altri comuni limitrofi”.