La rinascita socio culturale di Ercolano passa attraverso la consacrazione del Culto Mariano: su questi incrollabili principi si è inaugurata in vicoletto Ortora la nuova sede della U.C.O. Maria Santissima dell’Arco. Presenti l’onorevole Luisa Bossa, il vicesindaco di Ercolano Antonello Cozzolino, il consigliere Luigi Fiengo nonché numerose personalità del mondo cattolico ed imprenditoriale locale. “Sono fiera – ha commentato l’onorevole Bossa – di essere ancora una volta tra la mia gente a celebrare un’occasione di incontro dalle altissime finalità sociali. Attraverso il Culto Mariano è possibile coinvolgere tanti giovanissimi in attività sinergiche votate all’acquisizione dei valori e dei principi morali alla base di ogni processo evolutivo degno di tale appellativo”. “E’ proprio ai ragazzi – ha precisato il presidente Aniello Polino – che cerchiamo con il Vice Arco Achille e i consiglieri Pietro Cozzolino, Corso Pasquale, Scudo Ernesto, Galdi Giuseppe, Colantuono Gennaro, Vestuto Pasquale di donare una realtà sociale migliore motivandoli e monitorandoli secondo direttive le cui radici affondano nella legalità e nel vivere civile. Grazie al contributo indispensabile di tanti fedeli e sorretti dal motore trainante del collaboratore Giorgio Polino e del Segretario Giorno Alfonso siamo determinati a riscattare l’immagine di un centro storico che rappresenta il vero cuore della nostra Ercolano. In Associazione non esistono “prime donne”, rivalità di sorta ma solo comunione d’intenti di chi mai ha chinato il capo dinanzi alle avversità della strada ma si è sempre battuto perché il buon senso e l’amore per il territorio fossero inculcati nei giovani ercolanesi, veri eredi di questa nostra terra”. “Sono certa – ha concluso l’onorevole Bossa – che questa iniziativa segni solo l’inizio di un ben più vasto iter formativo che consentirà ai giovani ercolanesi, con particolare riferimento ai residenti del centro storico, di vivere la propria realtà urbana in modo sano e costruttivo nei confronti della collettività. Un paese che vanta tradizioni storico archeologiche celeberrime come Ercolano non può restare indifferente dinanzi ad un input lanciato da chi quotidianamente si confronta con i limiti e le disfunzioni di un’area vesuviana dalle potenzialità incommensurabili”. Dinanzi ad una folla entusiasta la cerimonia si è svolta nel migliore dei modi: non sembrava neanche di essere ad Ercolano ma in una tranquilla località del centro Italia dove a fare da cornice sono caratteristiche costruzioni a scacchiera e viottoli dai colori e dalle profondità accattivanti. Ci si augura che dal mercato, dalla “memoria statica” di Ercolano possa nascere un sentimento nuovo di riscatto nei confronti di un’opinione pubblica troppo avvezza ad identificare la cittadina all’ombra del Vesuvio con vicende legate al malaffare e all’approssimazione culturale.
Alfonso Maria Liguori