Regione, piano-cantieri a rilento, a rischio i fondi Fas

Il Cipe già aveva lanciato l’allarme l’11 gennaio scorso nella stessa delibera che tagliò alla Campania 400 milioni di fondi Fas. «Per evitare il disimpegno automatico dei fondi dovranno – recita il testo firmato da Fitto e Tremonti – essere individuati obiettivi, in termini di impegni vincolanti, al 30 maggio e 31 dicembre 2011». 1,3 miliardi di fondi europei da impegnare in maniera vincolante in due step. Se ciò non avvenisse, il rischio è perderli o che una parte venga gestita direttamente dal governo. Pochi mesi dunque per decidere. Un forte monito alla giunta Caldoro è stato lanciato dal consigliere regionale del Pd, Antonio Marciano, e dal presidente dell’Anci Campania, Nino Daniele, che non fa mistero del suo scetticismo e avverte: «La lancetta è sul rosso e siamo a rischio disimpegno dei fondi, perché la data ultima non è lontana e non credo che le somme possano essere riprogrammate. Sia chiaro, la giunta Caldoro ha trovato già livelli bassi di spesa ma occorre accelerare perché parliamo di progetti cantierabili che darebbero una boccata d’ossigeno a comuni e imprese». «Entro il 31 marzo daremo l’ok a opere per 600 milioni», assicura il consigliere regionale Luciano Schifone (Pdl) a capo del tavolo regionale del partenariato organismo propedeutico al comitato di sorveglianza del Psr 2007-2013. In questo programma ci sono progetti nevralgici già approvati o da avviare. Si va dal parco urbano di Bagnoli al completamento della linea 1 della metro, dalla tratta ferrata Secondigliano-Capodichino all’innesto tra la statale 268 del Vesuvio e l’A3. Altri 7 grandi progetti per circa 460 milioni (dal polo agroalimentare passando alla riqualificazione del fiume Sarno, per citarne due) non sono stati ancora attivati. Se non lo si farà entro il 31 maggio, la palla passerà nelle mani del governo che gestirà i fondi nell’ambito del piano per il Sud. Una mossa decisa dal governo per evitare che i finanziamenti vadano persi. Non meno complicato è l’iter per i progetti «Più Europa» che hanno l’obiettivo di rivitalizzare, dal punto di vista urbanistico ed ambientale, le città con oltre 50mila abitanti. In totale 653 milioni di euro da impegnare entro il 31 dicembre, anche se in questo caso molti comuni hanno già sottoscritto gli accordi di programma e attendono solo l’ok ufficiale da parte della giunta. Da segnalare la sospensione degli investimenti, sempre nello stesso capitolo, per il centro storico di Napoli. Uno stop deciso dalla giunta regionale il 28 gennaio           per riprogrammare circa 220 milioni,                                                                                                                                                                                                                                                         Antonio Averaimo

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