I rifiuti intasano le strade della buona politica

Ancora tanta monnezza nelle strade di Napoli (1850 tonnellate non raccolte ed una produzione giornaliera di 1200), per annunciare che si apre una nuova fase, ancora più drammatica dell’emergenza ambientale in Campania.

Intanto cresce l’emergenza umanitaria in Italia, con migliaia di persone che scappano dalle guerre e dalle miserie africane, cercando l’accoglienza solidale che non c’è, mentre i vescovi italiani fanno appello a che “il riconoscimento degli immigrati come “cittadini”, portatori “di diritti e di doveri”, è un traguardo che non può essere “ulteriormente dilazionato”.

Scenari inquietanti, mentre sono ancora tanti i “rifiuti” che intasano le strade della buona politica e impediscono il raggiungimento di condivisi obiettivi per lo sviluppo del futuro, la pace sociale e il lavoro. In Parlamento la discussione sul processo breve (a quando quella su lavoro duraturo e sviluppo?) è stata interrotta dopo un “vaffa” del ministro La Russa contro il presidente della Camera, Fini che, nei corridoi, si raccomanda: “fatelo curare”.

Intanto, il solito (grande) Presidente Napolitano (tra i pochissimi che non parla a sproposito) auspica “iniziative condivise tese a migliorare la funzionalità del sistema giustizia e a rimuovere tensioni anche istituzionali che finirebbero per alimentare nell’opinione pubblica e specialmente tra i giovani motivi di disorientamento e sfiducia che è indispensabile scongiurare”. È evidente (ma così non è per chi dovrebbe governare il bene comune) che tener conto delle sue raccomandazioni è vitale per la sopravvivenza della democrazia e della convivenza civile.

Ripartono le stagioni calde e riparte la protesta delle “mamme vulcaniche”, un bellissimo esempio di passione, buon senso e impegno civile, in un area che di civile sembra aver conservato pochissimo. Padre Zanotelli è al loro fianco e richiama la politica alle proprie responsabilità, ricordando come i rifiuti che intasano le strade e le solite discariche, sono una “emergenza etica” che inquina la vita di tutti i cittadini.

Avete ascoltato il “foera di ball”, pronunciato da Bossi all’indirizzo degli immigrati di Lampedusa? Un bell’esempio di buon governo che eccita le reazioni più superficiali, gli istinti più tribali a cui hanno risposto nel modo giusto i lampedusani che hanno accolto con gioia la nascita di Yeabsera, di mamma etiope, ora anche figlio dell’Italia che non dimentica il valore della solidarietà operosa. Giusto, dunque, l’impegno di Berlusconi di proporre Lampedusa per il nobel alla Pace, facendo sua una proposta avanzata di alcuni cittadini veneziani. Vedremo Bossi come risponderà a Berlusconi. Intanto, però, aumentano i rifiuti che intasano le strade che portano ad una giusta gestione del Bene Comune…

Antonio Irlando

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