Metal (e) shine

Lunga vita al marrone , al nero , al grigio e al blu . Inossidabili , leganti , collaudati per carità . Ma proprio per questo da evitare di tanto in tanto per fare spazio a smeraldo , porpora , fucsia , salmone e pervinca . Eccessivi , forse..Ancor più se proposti nella versione metal .

Quando il tessuto pare scorrere sul corpo come una cascata di acqua lunare o metallo liquido , il gioco è fatto , non serve molto altro per spiccare . Abiti che diffondono luce glam , siderale, espressa sia nei bagliori opalescenti della seta sia nei riverberi dei ( sintetici ) tessuti futuribili . Come non ricordare certi abiti ( di organza ) di Courrèges a grandi placche metalliche ? Allora avventuristico e futuribile ; oggi , invece , pronipoti di quelle trasparenze space agea risultano gli abiti della collezione estiva Armani Privè  . Dimensione (haute) couture che prende vita con  abiti dai toni metallici e bruniti , facili da immaginare sulle strade di metropoli fantascientifiche e su eroine glam..Difficili da descrivere .  Lucide armature di metallo liquido. Contrasti materici .Abiti  magnifici che mettono da parte la tradizione per dare spazio alla sperimentazione , con uno stile che ricorda gli esperimenti di Pierre Cardin . Proporzioni che smettono di seguire le vere forme del corpo per esaltare altri punti : spalle e fianchi modellati in maniera esasperata . Eppure non manca il rigore e l’eleganza – stilemi di Re Giorgio – nonostante l’ampia connotazione hi-tech . Un mix (perfetto) che risulta chiaro soprattutto nei tessuti , laminati e dall’effetto brillante e nel contrasto di luminosità con colori scuri capaci di creare un effetto notturno quasi come fossero luci luminose di metropoli di notte .

Luci , riflessi e irridescenze ricordano anche le pietre preziose: la forma e la luce irradiata dal loro taglio pronta ad espandersi . Sfaccettature , tagli carré , tagli diamante  e smeraldo si ritrovano nei tessuti che creano nuove texure  in un mix inedito di nylon , rynon e seta.

Atmosfere futuristiche che però strizzano l’occhio all’Oriente : tonalità sorprendenti di verdi smeraldi , viola , ottani , fucsia , giallo acidi che ricordano i sari delle donne indiane.

Nuovi volumi disegnano una silhouette piccola con spalle minute e accostata al corpo . Gonne a cratere , tubini con drappeggio sui fianchi  , leggings iper slim , abiti da sera asciutti e affusolati con tagli tipo Fontana .  Tocco crazy per i cappelli, disegnati in esclusiva da Philip Treacy,  che si posano come orbite e ellissi enfatizzando il gioco di luci . Maschere-velette in cristalli rossi, blu o diamante , nascondono il volto . Su tacchi di cristalli multisfaccettati nei colori della collezione si issano i sandali e le décolletée .

Una creatura decisamente di un altro pianeta e di un’altra era . In viaggio temporale , direttamente dal futuro al  presente , con un’unica missione: sedurre e stupire. Missione ovviamente riuscita  .

M.Chiara D’Apolito

 

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