Pollena Trocchia, fine settimana “archeologico” con l’apertura del sito di parco Europa

Mercoledì 4 maggio la città di Pollena Trocchia ha festeggiato il bicentenario della nascita e per l’occasione l’amministrazione comunale a dato vita a una tre giorni di eventi partita con la presentazione della prima “Guida Turistica  del Comune di Pollena Trocchia” curata dal Professore Giuseppe Russo. Il fine settimana è stato dedicato all’archeologia con l’apertura del sito in località parco Europa.  “Il principale obiettivo della Guida – spiega il primo cittadino Francesco Pinto – è quello di rivivere la memoria della civiltà storica, attraverso la conoscenza dei siti più suggestivi della nostra cittadina, nei quali soggiornarono tanti illustri personaggi sin dall’inizio dell’Ottocento”. Pollena Trocchia, immersa nel verde e nella quiete, è la porta naturale del Parco Nazionale del Vesuvio, incastonata tra il Monte Somma e il Golfo di Napoli.  Sabato e domenica scorso eccezionalmente è stato, dunque, aperto al pubblico il cantiere archeologico presente sul territorio di Pollena. Nato nell’ambito del progetto “Porte Aperte nei cantieri archeologi di Ateneo” ideato e promosso dalla Facoltà di Lettere dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in collaborazione con il Servizio di Orientamento e Tutorato di Ateneo, il Comune di Pollena Trocchia, la Brigham Young University e,  l’Università di Oxford. All’apertura ha partecipato l’Associazione Culturart Onlus, che ha effettuato una vendita di beneficenza di ceramica decorata con motivi figurativi tardo antichi attestati nei siti archeologici di Napoli e del versante nord del Vesuvio. Il progetto di recupero del sito di Pollena Trocchia è partito nel 2004 e nel 2007 si è proceduto agli scavi che hanno consentito di portare alla luce gran parte della struttura.  Direttore dei lavori è Antonio De Simone, docente di Storia dell’archittetura antica al Suor Orsola Benincasa. E’ stato lui l’artefice dell’ultimo eccezionale ritrovamento: in un’anfora è stato ritrovato lo scheletro di un bambino di circa un anno. Una sepoltura risalente, molto probabilmente al quinto secolo dopo Cristo, di quelle riservate alle classi più povere dell’epoca come testimoniano l’involucro di scarso valore e la mancanza di qualsiasi arredo funebre.   “E’ questa – afferma Antonio De Simone, direttore del progetto di scavo e docente di Storia dell’architettura antica al Suor Orsola Benincasa – la terza sepoltura di questo tipo rinvenuta nell’area. Quello di Pollena Trocchia è un sito archeologico che gode certamente di maggior fama all’estero piuttosto che in patria. I risultati del lavoro degli archeologi ha già fatto il giro del mondo, mentre in Italia ben poco si sa di ciò che è stato rinvenuto a pochi chilometri da realtà ben più famose come Pompei ed Ercolano.  “Questo di Pollena, era un sito ricco alle origini – afferma De Simone – tanto che sono stati ritrovati preziosi mosaici, ma come il resto dell’Impero romano in Italia, ha conosciuto un lungo periodo di decadenza nei secoli successivi”.  Anche il Sindaco segue con attenzione i lavori  e più volte si è congratulato con il prof. De  Simone che sin dall’inizio ha creduto nell’importanza di questo lavoro.   Alla luce anche dei ritrovamenti di questi anni, il sito  rappresenta una risorsa straordinaria per lo sviluppo sociale e culturale del  comune nonché di quelli limitrofi.  “A tal proposito – ha spiegato Pinto – l’amministrazione metterà in campo tutti gli sforzi necessari per riqualificare le aree  affinché le rovine siano visitabili quanto prima e sarà mia cura infine – ha concluso il sindaco – portarlo all’attenzione degli enti sovra comunali e governativi per raggiungere un intervento congiunto che porti a compimento nel più breve tempo possibile la campagna di scavi.

Una bellissima iniziativa aperta al pubblico gratuitamente e che ha riscosso un buon successo. Il sito si trova  a Pollena, all’incrocio fra via Giuseppe Garibaldi e traversa Vasca Cozzolino, nei pressi del Parco Europa.

Dora Ambra

 

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