Napoli: nemmeno i defunti riposano in pace

Un nuovo caso di irragionevole e mala amministrazione è in atto nel territorio del Comune di Napoli alla vigilia della tornata elettorale. In seguito al progetto di ampliamento del Cimitero di Barra, quartiere a rischio della periferia est di Napoli, i cittadini che risiedono in prossimità della zona cimiteriale si vedranno letteralmente invasi dai loculi dei propri cari. Il nuovo piano regolatore fa ricadere, senza spiegazioni, il cimitero nella proprietà degli astanti sul versante di Via Bartolo Longo, implicandone l’automatica adiacenza dello stesso con le abitazioni. Il provvedimento, oltre ad una logica incerta, non rispetta la normativa vigente che prevede l’area di rispetto dei cimiteri di almeno 100 metri dalle abitazioni nei comuni superiori a ventimila abitanti. Oltre a contrastare con le disposizioni legislative, tutto ciò andrebbe a compromettere le condizioni igienico-sanitarie della zona e a turbare la tranquillità e il decoro dei luoghi di sepoltura. Peraltro, l’attività del Comune sembrerebbe intrapresa senza alcuna considerazione delle esigenze del vicino centro abitato. La scelta compiuta dall’amministrazione comunale oltre a mettere in gravi condizioni di vivibilità un cospicuo numero di residenze, determina conseguenze irreversibili sulle attività produttive operanti nel luogo, con effetti devastanti sul piano della sopravvivenza aziendale in un momento di grave crisi economica. L’assurdità del provvedimento si sostanzia nella rilevazione che l’ampliamento del cimitero è assolutamente praticabile in un’area sita in prossimità dello stesso e radicalmente priva di case, nonché di proprietà dell’arciconfraternita dei Pellegrini. E’ inutile chiedersi se una scelta simile risponda a inviolabili criteri di necessità, economicità e contemperamento degli interessi pubblici con quello dei privati da tempo immemorabile insediati sul territorio, di certo questo è l’ennesimo esempio quanto la politica sia distante dalla cosa pubblica, quando questa non serve ad aumentare il proprio carnet elettorale.

Michele Romano

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