Il genio dalle ossa di cristallo

Michael Radford si affida ad una narrazione documentaria per raccontare Michel Petrucciani, un genio della musica dalle ossa di cristallo. “Michel Petrucciani – Body&soul” ripercorre la vita dell’impareggiabile pianista, attingendo ad una vasta documentazione e  maneggiandola con originalità e genuinità. La musica lascia spazio all’uomo nel film, alla persona, che deve fare i conti con una malattia dal nome impronunciabile: osteogenesi imperfetta. Le ossa sono fragilissime, vanno soggette a continue rotture e scheggiature, mentre le cartilagini si sfibrano con altrettanta facilità, in aggiunta è destinato ad essere nano. L’unica parte del corpo a non infrangersi sono le mani, saranno proprio queste a consentirgli di dedicarsi ad un amore viscerale: la musica. Francese, di origine italiana, a 13 anni era già un prodigio, a 18, senza soldi e senza conoscere una parola d’inglese, si trasferisce in America, la terra del jazz. Sarà proprio qui che  Michel, jazzista non americano, verrà consacrato nella rosa dei grandi. A dispetto della malattia, la natura gli dona un’affascinante personalità e tanta voglia di vivere, strizzava ogni singolo istante tra eccessi e donne, mogli e amanti. Milioni di persone erano state colpite al cuore dalle sue note, numerosissimi i premi e le onorificenze ottenute. Nel 1999, neanche quarantenne, muore per una polmonite, causata dal collasso della gabbia toracica che ha così compresso gli organi interni. Michael Radford narra in maniera non agiografica la vita di Petrucciani, la sua è una liricità d’impatto,  che non lascia spazio ad encomi fini a se stessi. Mette in evidenza l’uomo e la sua grande umanità, senza tralasciarne gli immancabili dettagli sconvenienti. Delle numerose testimonianze di amici familiari e amanti, c’è l’ anticonvenzionale scelta  di tenere celate le identità, che vengono  comunque rivelata dal contesto o da altri personaggi presenti.

Vincenza Costantino

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