Castellammare di Stabia conserva da secoli una reliquia di San Gennaro

La notizia nota solo a pochi addetti ai lavori e agli storici locali è oggi nota grazie ad un breve articolo, andato in pubblicazione su liberoricercatore.it. A ricordare la notizia è stato il dott. Giuseppe Plaitano, stretto collaboratore del noto portale web della “Città delle Acque”, che per l’occasione ha voluto onorare e commemorare a modo suo la festività del santo patrono di Napoli. A ricordarlo è una lapide dell’annesso monastero di suore, che in tempi a noi lontanissimi ricevette in dono un pezzo del costato di San Gennaro martire, nientedimeno che dalle mani di Roberto d’Angiò (re dal 1309 al 1343). Per la curiosità dei nostri lettori che hanno un po’ di dimestichezza con la lingua latina, riportiamo a seguire quanto la lapide attesta: PRETIOSIORA INTER PIGNORA ILLUSTRE HOC COENOBIUM CONDECORANTIA MAXIMA PRAESTANTISSIMAQUE PARS PELLIS COSTARUMQUE SANCTI BARTTHOLOMAEI APOSTOLI UNAQUE E COSTIS SANCTI JANUARII EPISCOPUI ET MARTYRIS A ROBERTO DUODECIMO ANDEGAVENSI REGALI MUNIFICENTIA EIDEM LARGITAATQUE A MONIALIBUS RELIGIOSISSIME ADSERVATA. Il ricercatore stabiese, meritevole di aver riportato la notizia che altrimenti come spesso succede sarebbe andata negli oscuri meandri del dimenticatoio, nella pubblicazione del suo saggio dà anche diverse altre informazioni storiche, tutte relative alle vicissitudini del trasferimento del corpo di San Gennaro e dalle quali poi ne deduce che Il pezzo di costa di San Gennaro, potrebbe essere stato donato da Re Roberto alle Clarisse di Castellammare tra il 1309 e il 1343. Oggi il busto è collocato nella seconda cappella a destra dell’antica chiesa di San Bartolomeo, incassata in alto a sinistra in una nicchia, i tratti somatici richiamano il busto di marmo che si conserva a Pozzuoli, scolpito tra il XIII e il XIV secolo. Nella certezza che una tale notizia, per il suo fascino, possa mettere un po’ di attenzione in più anche sulle condizioni in cui oggi versa il centro storico stabiese, ora più che mai, ci sembra giusto e opportuno invocare l’aiuto del miracoloso santo napoletano, per cui diciamo “San Gennà’, miettece ‘a mano tu!!!”.

Maurizio Cuomo

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