Non c’è pace per le rovine di Pompei: a quasi un anno dalla schola armatorarum, dopo i primi temporali autunnali, un nuovo crollo si è verificato nella zona di porta Nola, nell’area nord del sito, dove ha ceduto un rivestimento esterno della cinta muraria lavorato con la tecnica dell’opus incertum. L’infausto avvenimento si sarebbe verificato nella notte tra giovedì e venerdì, in una zona aperta al pubblico e subito sottoposta a sequestro dai carabinieri. Sul posto oltre a un sopralluogo del direttore degli scavi Antonio Varone, la presenza del Sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari. Il politico campano si è detto particolarmente amareggiato non solo per l’evento ma anche per esserne stato informato con ritardo. Secondo lo stesso Villari, che il ministro per i Beni Culturali ha delegato specificamente a Pompei, il problema del sito non sono i fondi, essendoci 50 milioni di residui passivi, ma come spenderli anche al fine di supplire alla carenza di personale. In ogni caso il sottosegretario si è detto fiducioso per la situazione di Pompei registrando un cambiamento di rotta nella gestione degli scavi per cui sarebbe già iniziato un piano di risanamento idrogeologico, annunciando del resto l’arrivo di 25 archeologi a Pompei e la disponibilità di diverse università e esperti di mettere a disposizione il proprio know how per preservare un patrimonio unico al mondo e difficile da controllare anche per le sue dimensioni. D’altronde il sottosegretario Villari confida anche nello sblocco dei fondi europei per Pompei, circa 105 milioni di euro per cui è previsto l’incontro col commissario europeo il ventisei ottobre. Molta rabbia ha suscitato tale crollo presso gli addetti ai lavori come guide e archeologi, che ritengono essenziale una manutenzione ordinaria costante e capillare piuttosto che i grandi eventi oltre a un altrettanto costante monitoraggio del sito per prevenire e registrare eventuali nuovi cedimenti. Resta in ogni caso l’amarezza per questa nuova brutta pagina per l’arte e la cultura italiana con la speranza che gli interventi annunciati consentano di mettere finalmente e definitivamente in sicurezza questo splendido e fragile gioiello dell’umanità.
Claudia Malafronte