E’ slittato per mancanza del numero legale il consiglio comunale, richiesto dalle opposizioni e convocato ad hoc per le partecipate Multiservizi, Terme e Sint. In prima convocazioni erano 13 i consiglieri presenti, in seconda convocazione 14 ma non è bastato per raggiungere il numero legale necessario per dichiarare la seduta valida. Il sindaco Bobbio e la maggioranza hanno disertato l’Assise comunale. Da sottolineare la presenza in aula, insieme ai consiglieri dell’opposizione, dei tre consiglieri dell’Udc Alfano, Cascone ed Esposito. Un ulteriore segnale di allontanamento dalla maggioranza del gruppo dell’Udc, già annunciato dal capogruppo Melisse. A quanto pare il primo cittadino stabiese ora godrebbe del sostegno di soli 17 consiglieri, comunque sufficienti per svolgere l’attività amministrativa. Il consigliere Antonio Carrillo (Pdl) ha diffuso il suo intervento:“Al contrario della stragrande maggioranza dei lavoratori di Terme di Stabia che hanno lavorato durante la stagione estiva, per mesi senza paga, e con l’aggravio ulteriore del recupero compensativo delle ore straordinarie lavorate, a causa delle difficoltà economiche dell’azienda, il quadro dirigente, responsabile Pianificazione e controllo richiedeva ed otteneva nel corso del 2010, dal direttore Marasca il pagamento di un mese, di ferie, autocertificate, pari ad 1/16mo delle duemilacinquecento ore a suo dire non fruite per un montante complessivo di circa sedici mesi, distribuiti in un arco di tempo ignoto”. Dopo aver chiesto come questo quadro dirigenziale possa essere arrivato ad usufruire di 3000 ore di ferie (mentre agli altri dipendenti questo diritto non è stato garantito) l’interrogazione di Carrillo segue denunciando un atto di favoritismo da parte del dg Trevisan: “ Perché ha consentito questo così lungo accumulo di ferie e ha permesso che qualcuno si sottraesse al regime della cassa integrazione attraverso la richiesta di un periodo di ferie concesso dal dg Trevisan”. Anche il centrosinistra ha diffuso il documento che avrebbe dovuto leggere in aula riguardo le tre partecipate comunali. Su Multiservizi: “ Il bilancio dopo la fusione (con l’Asm) è un falso in quanto la voce avviamento altro non è che il passivo annuale 2009 pari a oltre 2 milioni e 500 mila euro. La Tarsu è aumentata del 30% ed il piano industriale non è stato mai presentato. Nominati 5 consulenti più un presidente (Rossi), un direttore generale (Baldassarre), un vicedirettore generale (Cajati), un direttore tecnico”. L’ ‘accusa’ del centrosinistra è quella di clientelismo. Su Terme e Sint (che ne detiene il patrimonio immobiliare): “Caduta consistente del fatturato e mancata programmazione della cassa integrazione. Manca un progetto di rilancio, scelte manageriali sbagliate e fortemente clientelari. Una caotica situazione all’interno del Cda delle Terme, alla Sint che è passata da 2 a 8 dipendenti si è proceduti ad assunzioni inutili. La Sint ha approvato il proprio bilancio senza tener conto di quello delle Terme. Sempre la Sint ha già rinunciato a oltre un milione di euro di canoni da parte delle Terme. Incapacità nei rapporti con l’Asl per il contratto relativo alla Fkt. Da mesi è convocata l’assemblea dei soci delle Terme per ripianare i debiti. Infine il costo del personale è aumentato e il fatturato è diminuito”. Per queste ragioni l’opposizione ritiene inattendibili gli atti di bilancio ed il consuntivo approvati. Non è mancato il commento del consigliere di Fli Antonio Sicignano. “E’ omertoso – ha detto il consigliere di Fli, Antonio Sicignano – il comportamento della maggioranza che ha fatto mancare il numero legale in un consiglio comunale finalizzato a discutere sulla possibilità di istituire una commissione consiliare di inchiesta sulla Multiservizi. Chiediamo chiarezza riguardo le assunzioni e il dubbio bilancio presentato”.
Raffaele Cava