Castellammare, i sindacati Multiservizi criticano il sarcasmo di Bobbio

Dopo il botta e risposta di ieri tra i rappresentanti sindacali della Multiservizi e il sindaco Luigi Bobbio, oggi un nuovo scontro attraverso note stampa. Da una parte i sindacati a criticare il sarcasmo di Bobbio che ha ringraziato i lavoratori per aver aderito a due giorni di sciopero, e dall’altra il primo cittadino stabiese ‘adirato’ perchè i netturbini la scorsa notte non hanno svolto il loro lavoro in maniera adeguata. Di seguito il documento dei sindacati.

Il sindaco non riesce a cogliere la profonda differenza che intercorre tra l’azione politica promossa dall’opposizione consiliare e quella delle organizzazioni sindacali.

Al fine di scongiurare e anticipare  disquisizioni sul circolo vizioso che spesso si manifesta tra sindacato e politica, la R.S.A. invita il Sindaco a verificare le centinaia di comunicazioni e di comunicati stampa che sono stati rivolti dalla stessa R.S.A alla precedente Amministrazione. Probabilmente, in quel periodo, il Sindaco era occupato in altre vicende che non gli consentivano di seguire le vicende stabiesi. Lo avesse fatto non sarebbe caduto nell’errore di valutazione in cui è, maldestramente, caduto.

Ciò premesso, solo alcune precisazioni.

        In primo luogo, il sarcasmo manifestato dal Sindaco nel confronto di uno sciopero nazionale di categoria – ringraziando i dipendenti per il fatto di avervi aderito – appare del tutto improprio per una figura che dovrebbe essere istituzionale.  Capiamo che informarsi sui motivi per cui in tutta Italia si siano fermati i lavoratori del settore rappresenti uno sforzo eccessivo per il Sindaco, ma non possiamo ammettere che si faccia sarcasmo su dei lavoratori che lottano.

        In secondo luogo non vi è stata alcuna “precettazione di una purtroppo assai ridotta aliquota di dipendenti”, ma la semplice attuazione delle disposizioni previste per gli scioperi nel settore dell’igiene urbana, nel corso dei quali devono essere garantiti alcuni servizi.

        In terzo luogo, prendiamo atto, con orgoglio che, a detta del Sindaco,  tra i motivi dello sciopero sia da comprendere un nostro “personalissimo, soggettivo e assolutamente opinabile e discutibile disagio”. Evidentemente il Sindaco è convinto che le organizzazioni sindacali, prima di proclamare uno sciopero, debbano chiedere una sua preventiva valutazione e approvazione.  Nel merito, però, il Sindaco continua a evitare di fornire le risposte alle domande poste.

        In quarto luogo, per quanto potrà apparire assurdo al Sindaco, l’obiettivo di uno sciopero è proprio quello di fare pressione a qualcuno. Ed è legale. Lo chieda ai Suoi ex colleghi: non potranno che confermarlo. Quando vede passare davanti al Palazzo Municipale un corteo di lavoratori con uno striscione su sui è scritto “sciopero” lo informiamo che non si tratta di una processione o di una gara podistica. Sono lavoratori che per difendere un proprio diritto fanno pressione contro il datore di lavoro, contro politici indifferenti. E’ questo il senso dello sciopero e, il Sindaco potrà non crederci, ma è un diritto tutelato dalla Costituzione. Certo che i Padri Costituenti dovevano essere proprio fuori di testa per consentire un simile oltraggio.

        In quinto luogo, per chi come la R.S.A. opera in modo trasparente per la difesa dei diritti dei lavoratori, le classiche minacce del Sindaco che si riserva di “di verificare se e quali conseguenze ne possano derivare nelle sedi competenti” appaiono del tutto sterili. Vorremmo impiegare un altro termine, ma reputiamo che la Magistratura sia già fin troppo impegnata in cose serie.

        In sesto luogo, vogliamo dare un termine di conclusione alla  “potente opera di accertamento e di risanamento interno alla società” in modo da “scoprire criticità del passato e del presente delle quali, all’esito, la città e le competenti autorità verranno debitamente informate” ? . Possiamo anche comprendere che il Sindaco si trovi a suo agio in un clima poliziesco, ma, perbacco, tiriamo le somme. Il fatto che dopo due anni siano ancora in corso gli accertamenti, dei quali si minacciano gli esiti, fa perdere di credibilità lo stesso accertamento. Poi non ci meravigliamo se Ustica rimane un mistero.

        In settimo luogo, in modo, veramente amichevole, segnaliamo al Sindaco la necessita’ di informare anche il povero amministratore della multiservizi  che “l’azione condotta dall’Amministrazione comunale, per la prima volta nella storia della società, ha introdotto l’obbligo di espletamento di procedure di evidenza pubblica”. Infatti, mentre il Sindaco informa dell’obbligo di operare mediante procedure ad evidenza pubblica,chi amministra l’azienda, non solo non vi provvede, ma, addirittura revoca la gara indetta per la copertura assicurativa della Società. E la motivazione adottata lascia attoniti “i tempi necessari per il definitivo espletamento del procedimento concorsuale in oggetto sono significativamente  lunghi e eccessivamente dispendiosi per codesta amministrazione”. Quindi per chi amministra l’azienda coloro che sono stati nominati dal Sindaco, i tempi previsti per legge, per una gara sono troppo lunghi e quindi non devono essere espletati. Mettersi d’accordo è troppo difficile ?

        In ottavo luogo, non possiamo che concordare sulla ripartizione in due categorie dei lavoratori della Multiservizi. Il sindaco, infatti, rivolge un appello “ai lavoratori, quelli veri, della Multiservizi”. Anche per noi esistono i lavoratori “veri” della Multiservizi che operano per la difesa dei loro diritti “per il sindacato e per la liberta”.  Poi ci sono quelli che il Sindaco ha imposto.

        In nono  luogo, reputiamo giusto segnalare al Sindaco che forse ha sbagliato secolo. Siamo nel 2012 e non nel 1912. Non esistono più i caporione che costruiscono le loro “parassite fortune” sulle spalle dei lavoratori. Oggi i “parassiti” sono i consulenti mandati a dirigere un’azienda senza la minima esperienza. Ma tra tante persone incaricate e nominate, era tanto difficile trovarne uno, almeno uno,  che avesse lavorato, anche per un solo giorno, nel settore ?

        Infine, invece di minacciare le conseguenze nelle opportune sedi, preannunciare la scoperta di disastri e di illegalità, non era più semplice dare una risposta alle domande della R.S.A ? Non era più utile approvare il Piano Industriale ?  Non era più intelligente gestire la Multiservizi come un’azienda ?

 

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