“C’è il serio pericolo che gli ospedali si trasformino da luoghi di ricovero e cura in rischiose trappole mortali”. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Pd, Antonio Valiante, ha rivolto in proposito una interrogazione al presidente della Regione Stefano Caldoro, che sarà discussa nel question time di domani, “per conoscere se sia al corrente della grave crisi organizzativa dell’Asl di Salerno, e non solo, comprese le strutture di emergenza-urgenza, e quali azioni intenda mettere in atto per garantire ai cittadini della provincia di Salerno i livelli essenziali di assistenza allo stato negati per carenze organizzative e di personale”. Nelle premesse all’interrogazione a Caldoro, Antonio Valiante fa presente che il Piano Attuativo dell’Asl Salerno, adottato con delibera n. 640 del 30 giugno 2011, disciplina anche il sistema provinciale integrato di emergenza-urgenza individuando, tra l’altro, punti di 1° intervento ed ospedali classificati di 1°, 2° e 3° livello, distinti per aree geografiche e che il Piano Attuativo stesso fissa lo standard di personale medico e infermieristico calcolato secondo i criteri scaturenti dai modelli di riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.Antonio Valiante, di conseguenza, denuncia che l’Asl Salerno registra una situazione drammatica per la carenza di personale, che sta portando alla deriva il servizio sanitario pubblico; che non vengono assicurati e garantiti costantemente i servizi e le prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza anche per l’emergenza-urgenza e che la gestione commissariale dell’Asl Salerno configura tali situazioni come interruzione dei servizi pubblici essenziali ed indifferibili ex artt. 331 e 340 c.p., leggasi delibera n. 1244 del 14 dicembre 2011. Il consigliere del Pd inoltre manifesta una forte preoccupazione avendo appreso dalla stampa che “si corre ai ripari programmando i turni con lavoro straordinario e reperibilità, imponendo al personale orari massacranti e stressanti con rischio per le prestazioni rese oppure erogando assistenza a singhiozzo, con strutture di emergenza funzionanti anche ad orario ridotto”.