Slitta agli inizi di marzo la decisione del Ministero degli Interni sull’amministrazione guidata dal sindaco del Pdl, Annarita Patriarca. Nella riunione dell’ultimo consiglio dei ministri, tenutasi in settimana, sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa due comuni della Calabria, ma non si è discusso del caso Gragnano. Le indiscrezioni circolate ieri mattina negli ambienti politici gragnanesi parlano di un rinvio di due settimane, prima della decisione definitiva che dovrebbe arrivare a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Sono ore di frenetica attesa dunque, quelle vissute dal sindaco Patriarca e dalla sua amministrazione. E un consiglio comunale sempre più in bilico, dopo la proposta di scioglimento inviata dal Prefetto al Viminale. Intanto è scontro a livello regionale tra Pdl e Pd. In settimana un nuovo botta e risposta ha visto protagonisti alcuni parlamentari dei due partiti. “La Patriarca vinse nel 2009 al ballottaggio – afferma Amedeo Laboccetta, deputato napoletano del Pdl e membro della Commissione parlamentare antimafia -, nonostante la camorra locale avesse dato indicazioni contrarie. Il tutto è provato dall’interrogazione parlamentare che, insieme ad altri otto colleghi deputati, ho inviato al ministro degli Interni. La Patriarca – continua il parlamentare – non solo ha vinto contro l’impegno della malavita locale ma, successivamente, con atti coraggiosi e concreti, ha avviato un’azione di contrasto verso gli interessi criminali del territorio”. Non si è fatta attendere la replica del Pd. “Con sconcerto dobbiamo sottolineare che continua l’azione di pressione da parte di esponenti del Pdl verso gli organismi competenti – afferma la senatrice Teresa Armato, a sua volta membro della Commissione parlamentare antimafia -, cui spetta la decisione sul futuro dell’amministrazione gragnanese. Perché Laboccetta chiede solo oggi, a istruttoria chiusa, che l’antimafia faccia audizioni sul caso? E’ da più di un anno che, come Pd, presentiamo interrogazioni e chiediamo approfondimenti. Forse – continua la Armato – il Pdl non ricorda che nella relazione di metà mandato della stessa Commissione antimafia, nel capitolo che parla delle infiltrazioni negli enti locali un paragrafo è dedicato proprio a Gragnano”.