Nonostante i fatti di cronaca ci consegnino, a pochi giorni dall’otto marzo, ancora efferati episodi di violenza sulle donne, come tentativo di compensazione o forse di rimozione, nel mondo si moltiplicano le iniziative volte a celebrare la figura femminile nella società. A Pompei, queste iniziative arrivano addirittura a sdoppiarsi, con la città antica e quella moderna che fanno a gara per accaparrarsi il favore dell’altra metà del cielo. Le vestigia romane, infatti, saranno gratuite per le donne che vorranno approfittare dell’otto marzo per visitarle, occasione in cui verranno riaperte al pubblico in maniera stabile le Terme Stabiane, sottoposte a recenti restauri. Si tratta, del resto, dell’edificio termale più antico della città, realizzato su una struttura del IV-III secolo a.C., e articolato nella parte maschile e femminile, quest’ultima per la prima volta accessibile ai visitatori. Le terme oltre a essere dotate della classica tripartizione in frigidarium, tepidarium e calidarium, che designano le varie sale in cui erano contenute le vasche con l’acqua a diversa temperatura, presentano, nella parte occidentale della palestra centrale porticata, la natatio, ovvero la piscina esterna. Tali luoghi, d’altronde, non erano solo deputati alla cura del corpo ma anche alla vita sociale, in quanto spazio privilegiato per intessere relazioni, e sono altresì dotati, nel caso in specie, di un particolare pregio artistico, grazie agli stucchi policromi raffiguranti soggetti figurati e mitologici di “quarto stile” che adornano le pareti dell’ingresso e della palestra. A raccordare gli antichi costumi delle donne romane con quelli moderni, anche l’iniziativa del comune che ha organizzato delle visite gratuite all’interno degli scavi riservate alle donne, previa prenotazione telefonica (0818576238). Il percorso, guidato dalla professoressa Luciana Iacobelli, toccherà i punti fondamentali della vita femminile dell’antica Pompei: dalle Terme Suburbane alla Villa dei Misteri, passando per i templi di Venere e di Iside, la domus di Marco Lucrezio Frontone, Caupona di Asellina, la tomba di Mamia, l’edificio di Eumachia e il lupanare. Nella serata invece, oltre alle personali di pittura di Francesca Licari e Rosa Borreale, presso lo stesso Costanzo Mattiello si terrà la premiazione della dottoressa Antonella Serafino, imprenditrice impegnata nel sociale, come dimostra l’esempio di “Casa Borrelli”, istituto di riposo per anziani non abbienti, cui si è dedicata con generosità costante nel tempo. Sarà il concerto di Fiordaliso a chiudere la giornata in onore delle donne, ma l’attenzione dell’amministrazione, rappresentata dalla professoressa Rita Montemarano, delegata alle pari opportunità, non si conclude con l’otto marzo. Il giorno undici, infatti, sarà possibile sottoporsi alla visita gratuita per la prevenzione del tumore al seno presso la struttura sanitaria del distretto 58 di via Bartolo Longo, dalle ore 8.00 alle 19.30, telefonando al numero 081 8576238. Ulteriori manifestazioni si svolgeranno, invece, il 24 e 25 marzo in piazza Immacolata, dove avrà luogo la mostra mercato di manufatti femminili creati dalle donne dell’area vesuviana. Ancora il 29 marzo, d’altro canto, sarà proiettato, presso la sala consiliare di Palazzo De Fusco, il film “La Sconosciuta”, di Giuseppe Tornatore, pellicola conclusiva della rassegna “Non è un paese per donne” che, iniziata nel novembre scorso, ha portato sul tappeto questioni irrisolte dell’universo femminile, su cui è stato possibile ed è ancora necessario confrontarsi. Oggi più che mai, quindi, possiamo affermare che Pompei rende un grande tributo alle donne, e questo, in una nazione che parla ancora colpevolmente di “delitto passionale”, come se fosse una maledetta attenuante, fa ben sperare, pur consapevoli che non basta. Perché è necessario diventare un paese per donne 365 giorni all’anno.
Claudia Malafronte