Castellammare: “Non è il solito recital” il 14 aprile al Teatro Supercinema

Il 14 aprile sarà presentato il nuovo spettacolo diretto e magistralmente interpretato dall’attore teatrale Christian Izzo.  Il titolo dello spettacolo è “NON è IL SOLITO RECITAL”. La rappresentazione avrà luogo presso il Supercinema di Castellammare di Stabia. Fra gli attori ricordo:Martina Amato,Marianna Amenta,Carmen Bruno,Luca Di Capua, Manuela Esposito, Francesca Fedeli, Federica Genovese, Alessandro Langellotti, Vincenzo Lettieri e Lorenza Sabatino. Nel corpo di ballo inoltre saranno presenti:Rosa Boccia,Michela Cannavale,Palma Celentano e Palma Gargiulo. I musicisti che armonizzeranno l’evento saranno:Manuel Sammartino,Peppe Avenia,Salvatore Torregrossa. A questo proposito ho intervistato il fautore della rappresentazione: Christian Izzo.

In che modo è nata l’idea di realizzare questo spettacolo e qual è la trama?

Il testo è partito da una mia idea. È stato interamente scritto da me. Esso un esperimento,ovvero la fusione di tanti testi del passato che sono stati rielaborati. Perciò da qui si  è andata a costituirsi un’unica storia. La trama è molto suggestiva:abbiamo due maschere che fanno una rivoluzione contro un macellaio. Questi invece di macellare carne macella copioni teatrali. Ed inoltre il peggio di questi copioni lo tiene per sé ed il meglio lo butta. Questa maschere conducono una rivoluzione nei confronti del macellaio. Tuttavia questa lotta non riuscirà poiché non verrà supportata dal popolo.

C’è un messaggio che l’opera vuole lanciare?

Ci sono svariati messaggi nell’opera. Il più evidente è quello dell’immondizia. Essa potrebbe essere una risorsa mentre in realtà diventa un vero e proprio “cancro”per noi cittadini. Tuttavia il messaggio più incisivo che volgiamo lanciare è quello di una inerzia della società. Noi viviamo in una società che non si ribella. L’umanità nei confronti dei soprusi vive in uno stato di passività. Poi vediamo che abbiamo poche persone che combattono per la difesa di valori etici e civili mentre poi ci sono i potenti che puntano ad atrofizzare la nostra comunità. Abbiamo bisogno di una rivoluzione che deve partire dal basso. Se noi andiamo ad analizzare vediamo che il contenuto ed il messaggio dell’opera contrastano. Il messaggio è futurista mentre la sostanza appartiene al settecento napoletano. Con questo intendo dire che con uno stile arcaico si può dire qualcosa di attuale.

Tu che ruolo hai?

Io oltre ad essere il regista sono anche il protagonista dell’opera. Ci tengo a dire che il nostro cast è composto da persone giovani che cerchiamo di valorizzare giorno per giorno. Il più “anziano”arriva a 35 anni. Questo è un segnale di forte rinnovamento per il teatro.

Economicamente come vi siete organizzati?

Noi ci siamo autofinanziati. Abbiamo avuto il patrocinio dal comune. Tuttavia agiamo da professionisti pagando gli attori.

Aniello Danilo Memoli

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