Il collasso delle linee della Circumvesuviana e del trasporto pubblico in Campania è sotto gli occhi di tutti, non solo per i disagi agli utenti locali ma anche e soprattutto per le ricadute che tale sistema ha sullo sviluppo turistico. Per questo alla vigilia dell’incontro del governo con le istituzioni locali per discutere del “Grande Progetto Pompei” sullo stanziamento dei 105 milioni di euro da parte della comunità europea, a Pompei, Mecca del turismo campano, si discute di mobilità. A porre il tema sul tappeto è il PD cittadino, che, col segretario Vincenzo Mazzetti, in collaborazione col Forum Ambiente del partito di Napoli e con il gruppo regionale, ha organizzato l’incontro presso l’hotel Amleto, il quattro aprile alle 18.00. A discutere di tale problematica di stringente attualità sono stati, a fianco al vertice del circolo cittadino, i consiglieri regionali del partito di Bersani, ovvero Mario Casillo e Antonio Amato, oltre al responsabile del Forum dei Trasporti Gianfranco Wurzburger e Paolo Persico segretario della commissione regionale di garanzia del PD Campania. Ad emergere dal dibattito le preoccupazioni e le perplessità delle politiche di mobilità pubblica messe in campo dall’ente regionale e le ricadute che a livello comunale le stesse determinano. È lo stesso segretario Vincenzo Mazzetti, a ricordare, da ex abitante di via Nolana, le conseguenze drammatiche per il traffico del passaggio a livello della circumvesuviana di cui era stato previsto l’interramento. Tale provvedimento, sottolinea sempre Mazzetti, si rende quanto mai necessario in vista dell’apertura del nuovo centro commerciale, che porterà, secondo le prime stime, un flusso di ben quattro milioni di persone all’anno a Pompei. Il progetto, più volte annunciato, è rimasto accantonato e gli onorevoli del PD si sono impegnati a sostenere questo come una priorità a livello regionale, per evitare che i fondi europei siano stornati su altre linee come, ad esempio, quella di Nola. Sulla questione del dissesto finanziario del settore trasporti in Campania è il consigliere Casillo a fare chiarezza: dei cinquecento milioni di euro imputati alla precedente gestione bassoliniana 320 sarebbero presenti in cassa ma bloccati a causa del patto di stabilità che vincola gli enti territoriali, mentre per i restanti 120 era previsto un piano di rientro in parte da ripagare con la cessione di immobili regionali, in parte con un finanziamento di 10 milioni annui. Lo stesso Casillo respinge al mittente le accuse dell’attuale amministrazione regionale che scarica l’intera responsabilità sulla gestione pregressa, e paventa che l’esito di questo dissesto finanziario vedrà i trasporti non solo privatizzati ma svenduti ai privati. In definitiva a pagare il conto di questa cattiva gestione sono i cittadini: particolarmente toccante la testimonianza di un lavoratore pendolare della tratta Poggiomarino – Torre Del Greco, una delle più penalizzate, che a causa dei tagli delle corse della circumvesuviana arriva tutti i giorni in ritardo pagando due volte il biglietto, perché al costo del servizio si aggiungono le trattenute sullo stipendio. La problematica dei trasporti, quindi, è ancora nell’occhio del ciclone nella nostra regione, soprattutto in un momento di crisi, dove gli utenti aumentano, i servizi diminuiscono e il turismo deve fare i conti con un sistema di mobilità sempre più inefficiente. E turismo, in particolare per Pompei, vuol dire sviluppo. Dovrebbe tenerne conto il premier Monti nell’incontro del cinque aprile in prefettura a Napoli, altrimenti il restauro della città antica rischia di creare una cattedrale nel deserto della città nuova.
Claudia Malafronte