
La storia di questi ultimi giorni testimonia nella sostanza la differenza di atteggiamento e di stile tra l’Amministrazione provinciale e i vertici del Comune di Salerno. Noi abbiamo sempre mantenuto gli impegni e adottato un comportamento rispettoso delle altre Istituzioni senza cadere in forme di isteria, degne di impresari di avanspettacolo. Che dire invece del primo cittadino di Salerno? Insulti, minacce, arroganza! Qualunque sia la considerazione che si ha di una personalità politica, vale la pena sempre ricordare che essa va rispettata in quanto rappresenta il nostro Stato. Mai andrebbero usate parole come “cialtroni” o “peracottari” più adatte a una lite da bar. Questo linguaggio, oltre a non sortire nessun effetto concreto, porta invece all’isolamento la città di Salerno con ripercussioni già verificate nel corso della storia amministrativa del capoluogo (il riferimento è alle estenuanti ed annose liti tra De Luca e le amministrazioni regionali succedutesi negli anni). Il nostro atteggiamento è, invece, sempre stato fermo nel rivendicare i diritti del territorio salernitano, ma rispettoso e conscio della necessità di un civile protocollo istituzionale. Incommentabili poi le oscure minacce di far finire qualcuno in galera. Se è conoscenza di fatti illegali li denunci alla magistratura e non si limiti a pronunciare “avvertimenti” che, per rispetto all’Istituzione comunale, non voglio definire. Tanto più che arrivano da una persona che è pluri-inquisita e rinviata a giudizio per concussione, quindi farebbe più bella figura a non dare lezioni di legalità a nessuno. Senza contare le inqualificabili minacce rivolte al presidente del Cstp Santocchio di denuncia per interruzione di pubblico servizio, permettendosi anche di coinvolgere il prefetto Pantalone con un richiamo quasi al dovere. De Luca pensa forse di essere una sorta di dominus territoriale assoluto cui tutti debbano inchinarsi?
Ma tutto questo è solo una sgradevole parentesi, come gli sgraziati manifesti del Pd, un partito che, solo per il buco finanziario lasciato in Regione Campania, dovrebbe star zitto per almeno 10 anni. L’importante comunque è che adesso si sia riusciti a trovare una soluzione per rimediare a una emergenza che rischiava di tagliare le gambe a tanti lavoratori e utenti del Cstp.
L’Assessore ai Trasporti e Mobilità
Romano Ciccone