Castellammare, l’Adda promuove campagna ‘regala un antiparassitario ai randagi’

Il problema del randagismo ha oggi raggiunto, a Castellammare, dimensioni abnormi, a causa dell’indifferenza delle amministrazioni e della vastità del territorio interessato.

La legge nazionale n. 281 del 1991 e quella regionale n. 16 del 2001 contengono la normativa intesa a regolamentare il fenomeno del randagismo e gli altri problemi di convivenza civile con gli animali vaganti nelle nostre città. Di fronte a questi principi, però, le amministrazioni comunali stabiesi si sono sempre mostrate almeno indifferenti, se non addirittura apertamente contrarie.

L’attuale Sindaco della Città, in particolare, aveva sottoscritto un accordo pubblico con gli altri candidati alla carica, durante la campagna elettorale, in cui prometteva: di realizzare un canile -salvo poi opporre sul punto netto rifiuto un paio di mesi dopo le elezioni “perché mancano i fondi”- di insediare sul territoriola Polizia Veterinaria -destinata a prevenire e punire i maltrattamenti e gli abusi sugli animali- e di sostenere economicamente le associazioni come l’ADDA seriamente attive sul territorio -essendo stata tale attività svolta sempre sulla base del solo volontariato.

Il tutto avrebbe dovuto essere fatto nei primi cento giorni del mandato.

Com’è andata in realtà, è sotto gli occhi di tutti. Non solo quelle promesse si sono dimostrate semplice carta straccia, ma l’attività di sterilizzazione dei randagi, fatta eccezione per alcune decine di elementi per la cui selezione secondo criteri etologici e di seria tutela dell’intera cittadinanza l’ADDA ha dovuto battersi come un leone nonostante i suoi ormai inesistenti mezzi, è attualmente del tutto ferma. Inoltre, il regolamento di convivenza uomo-animale, approvato all’unanimità dalla precedente giunta e che quindi avrebbe dovuto essere portato in discussione nella prima riunione del nuovo Consiglio Comunale, è stato tranquillamente ignorato.

Il risultato, ovviamente, è che l’azione protezionistica sul territorio diventa sempre più urgente, anche perché a causa dei continui abbandoni i gruppi di randagi (cani, in particolare, ma anche gatti) sono numerosi e bisognosi di essere seguiti ed assistiti.

Poiché, infatti, si approssima la stagione calda in cui i parassiti iniziano a proliferare, è estremamente necessario e urgente sottoporre i randagi ad adeguato trattamento, anti-parassitario, appunto. Inoltre, si è verificato di recente un fenomeno per cui i cani randagi sono stati letteralmente assaliti da parassiti particolarmente resistenti, sia pulci e sia zecche.

Inutile dire che le richieste di un contributo economico, ripetutamente rivolte dall’ADDA all’Amministrazione comunale, sono state nella migliore delle ipotesi totalmente ignorate e nella maggior parte dei casi hanno incontrato rifiuti nemmeno troppo cortesi.

L’Associazione, quindi, che pure ha sempre sostituito in tanti anni di attività sul territorio le amministrazioni comunali sino al completo esaurimento delle proprie risorse, si trova oggi nell’impossibilità economica di acquistare i rimedi anti-parassitari.

L’unica strada percorribile consiste allora nel rivolgere un appello alla cittadinanza, affinché si mobiliti per sostenere l’A.D.D.A. in questo momento – vista l’assenza o almeno l’indifferenza dell’amministrazione comunale – regalando un antiparassitario oppure offrendo un piccolo contributo per i randagi.

L’appello è rivolto, naturalmente, non solo ai cittadini sensibili all’argomento e dunque amanti degli animali e in particolare di quelli d’affezione, ma a tutta la cittadinanza, perché si tratta di un problema che riguarda la sicurezza dei nostri amici a quattro zampe ma anche di noi stessi.

In particolare, speriamo, per il successo della CAMPAGNA “REGALA UN ANTIPARASSITARIO AI RANDAGI”, nella collaborazione delle persone che hanno già una bestiola e che, nell’acquistare per essa un trattamento antiparassitario, ne acquistino anche uno per un amico a quattro zampe solo e meno fortunato, regalandolo all’Associazione presso la sua sede.

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