Pollena Trocchia: l’ospedale “Apicella” sarà riesumato?

Ebbene sì, si tratterebbe di riesumazione quella in atto per il nosocomio della cittadina vesuviana per un intervento che sta a cuore anche ai paesi limitrofi.

Nell’aula consiliare intitolata a Falcone e Borsellino alle ore 18 si è presentato alla cittadinanza il tavolo tecnico di recente costituito tra il Comune di Pollena Trocchia nella figura del sindaco Francesco Pinto e l’Asl Na3 sotto la regia del Maurizio D’amora per il progetto di riqualificazione dell’ospedale “Cavaliere Apicella”.

La funzione dello stesso è stata ridimensionata in merito al noto decreto legge 49 del Commissario Adacta con cui la Regione riorganizza il sistema sanitario in funzione dell’oneroso debito di bilancio. Di fronte a tale legislatura, come sottolineato dal consigliere regionale Sommase intervenuto a lode dell’iniziativa del comune vesuviano, un ente comunale nulla o poco può fare ma è evidente che la cittadinanza va aggiornata del coraggioso intervento di cui si è deciso di farsi carico il Primo cittadino.

Gli obiettivi della regione non sono stati assolti perché al di la del rispetto del patto di stabilità sono state fatte scelte veloci e poco rispettose delle esigenze sociali del territorio. Questo consiglio comunale è solo l’ultimo in ordine di tempo degli  incontri in cui parte attiva è stata data all’opinione della cittadinanza sull’argomento e in cui erano emersi gli inconcludenti risultati e dei disagi provocati con la riduzione del preesistente servizio ospedaliero locale. Ebbene dopo mesi di trattative pare giunta la voce definitiva del Comune che come sottolinea il Sindaco, non ha le competenze per disdire un decreto vigente e stabilito dalla Regione ma non si è voluto tirare indietro dal fare quantomeno proposte. Ne viene dunque preso atto e in qualità di esperti del territorio si punta a dare una sterzata ovviamente nel rispetto delle leggi in materia e tra quei paletti messi cercare di destreggiarsi per un nuovo sviluppo dell’Apicella presentando alla Regione un protocollo d’intesa i cui punti salienti vanno dal potenziamento delle funzioni attuali al crearne altre ex novo riqualificando la struttura per le richieste sanitarie specialistiche, fino ad individuare le figure professionali adatte. L’inaugurazione sarebbe prevista per il mese di  luglio fino al successivo rilancio. L’On. Sommese apprezza per tanto il coraggio di entrambe le figure impegnatesi, in un momento in cui sempre più il cittadino sceglie come referente alla risoluzione dei propri problemi il Comune di residenza. Tanto ancora va fatto proprio nella direzione dello snellimento legislativo a favore degli enti comunali anche in tema di sanità, il cui costo oggi riguarda il 60-70% della spesa pubblica.

L’intervento, allora, del direttore generale Asl NA 4 D’Amora, operante sicuramente su un territorio difficile, risulta di fondamentale importanza ancor di più per le prospettive concrete dimostrate e  a partire dallo snellimento dei processi di prenotazione visite, grazie all’apporto delle farmacie stesse fino all’obiettivo di  portare il servizio sanitario ospedaliero alla porta del cittadino. Per il dottore la struttura Apicella, che negli ultimi anni sembrava più debole, oggi vede i margini di miglioramento e si riprende quel legame interrotto con le esigenze mediche quotidiane dei cittadini e se a detta di molti era in stato comatoso o addirittura prossima alla morte, per lui e per il nuovo gruppo di intervento non lo è affatto ma anzi contiene insita quelle eccellenze di cui si ha bisogno.

Spesso chi come loro vuole intervenire si trova a combattere con le dicerie e le inettitudini tecniche della gente come ad esempio circa il pronto soccorso dell’ospedale per molti dato per inesistente e di cui invece è cambiata solo la funzione. Oggi infatti continua ad operare anche se sottoforma di PSAUT servizio che garantisce l’accoglienza dei malati ma che li trattiene all’Apicella solo per i casi più gestibili e che li indirizza in caso contrario, con propri automezzi gratuiti preso le struttura vicine quali l’ospedale di Nola. L’intento è di implementare tre sale operatorie pollenesi e di dedicare queste strutture alle operazione chirurgiche giornaliere ovvero quelle che una volta eseguite prevedono il ritorno a casa in sicurezza del paziente. La struttura deve diventare una sorta di presidio intermedio ampliando le competenze mediche multidisciplinari anche grazie ad un rapporto proficuo con il mondo universitario al fine di individuare le specializzazioni sanitarie più urgenti.

D’Amore ribadisce che le prestazioni mediche restano gratuite e per rispondere a chi ha creduto nella possibilità di trasformazione della struttura in una clinica “mangiasoldi” ebbene ciò che si dovrà pagare saranno semmai  quelle visite specialistiche richieste a specifiche figure mediche. Una soluzione questa di sfruttare entrambe i canali che non è una novità ma ci mette in linea con le realtà sanitarie nazionali.

Si conclude un dibattito che ha visto un ascolto educato da parte dei cittadini accorsi e che più volte hanno applaudito agli interventi delle personalità presenti ma, così come sottolineato dall’On. Sommese , il rapporto tra cittadini e politica è cambiato; il popolo ha bisogno di verità e il tempo delle prediche senza concretezza è definitivamente finito. A tal proposito il clima in sala si surriscalda ben preso quando alcuni cittadini tentano di prendere la parola per esprimere i loro dubbi e intenti a farsi chiarire da chi ne è di competenza i risvolti pratici di questa programmazione congiunta appena illustrata, ma le stesse richieste di parola non sono state accolte dal Sindaco che glissa dichiarando che quella non è al sede opportuna giacchè era questa giornata dedicata alle domande della stampa a cui i cittadini avrebbero potuto dar voce dei propri dissensi.

Spesso tuttavia gli organi di stampa stessi sono poco informati delle reali condizioni ed esigenze sanitarie locali tant’è che qualcuno va via applaudendo ironicamente alle capacità democratiche del paese. La situazione di fermento d’altronde era chiara fin fuori dalle porte dell’aula consiliare dove i dubbi che attanagliano i cittadini che hanno a cuore la vicenda ospedaliera sono chiaramente esposti sui manifesti appesi ai cancelli in cui si invita a non credere a delle false illusioni perché secondo loro il riavvio per l’ospedale sarebbe appunto questo: un’illusione.

Stella Porricelli

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