Si rinnova la tradizione a Nola; città di santi, poeti, filosofi ma soprattutto dei Gigli. Da settimane la festa è finita sotto i riflettori per le dichiarazioni di don Aniello Manganiello, secondo il quale la festa va abolita perché in mano alla camorra. Le maestose macchine da festa in onore di San Paolino, patrono della città, hanno sfilato oggi 24 giugno, dalle prime ore del mattino per le strade di Nola accompagnati dalle “paranze” e raggiungendo piazza Duomo. Alle 13 il corteo con il vescovo di Nola Mons. Beniamino Depalma, i canonici della cattedrale,il simulacro di San Paolino e le bandiere delle corporazioni hanno attraversano una bellissima e gremitissima Piazza Duomo, sfilando dinanzi alle macchine da festa. La benedizione con l’acqua benedetta da parte del Vescovo e lo sguardo benigno del simulacro del patrono nolano, tra le note dell’inno composto in onore a San Paolino rivolto alle macchine da festa, i comitati, le paranze. Tante autorità civili e militari. Presenti il Sindaco Geremia Biancardi, gli onorevoli Paolo Russo, Ermanno Russo, Gino Nicolais, Carmine Sommese, Pasquale Sommese. Il tricolore nolano e l’on. Paolo Russo indossavano una maglietta con su scritto “La camorra mi fa schifo, ma cosa c’azzecca la festa dei gigli’”. Toccante il discorso alla città fatto dal vescovo che risponde, anche se indirettamente, a don Manganiello. “Questo è il volto di Nola, non quello che è stato descritto nei giorni scorsi. Una città dalle grandi tradizioni cristiane e culturali che vuol celebrare Gesù Cristo, il vangelo come grande proposta umana,celebrare un grande testimone come Paolino di Nola. Bisogna investire sulla cultura. Con il malaffare non abbiamo nulla a che fare. Ai giovani dico di sognare, perché tutto è possibile”. La fase saliente della festa si svolge questo pomeriggio, quando cominceranno a muoversi i primi gigli da piazza Duomo per effettuare il percorso processionale tradizionale percorrendo fino a notte inoltrata, e sempre nel tradizionale ordine, le strade del centro storico, tra il tripudio della popolazione e la meraviglia dei turisti.
Pasquale Annunziata