Sforamento patto di stabilità a Castellammare. Russo (Pd): una follia

“Nel consiglio comunale dell’11 ottobre 2011 Bobbio, sulla richiesta del perché non avesse protestato per i tagli del Governo Berlusconi agli enti locali il Sindaco rispondeva letteralmente: << rivoli clientelari risorse per avere consenso. Considero i tagli del Governo Berlusconi una sfida da raccogliere e vincere per dimostrare che amministrare bene si può senza sprechi e senza inefficienze e poi tagliando tutto ciò che la precedente Amministrazione ha profuso in clientelismo ne resta d’avanzo per avere un bilancio in perfetto equilibrio>>.
Oggi il Sindaco questa sfida la vuole vincere proponendo lo sforamento del patto di stabilità! Ma non aveva un bilancio in perfetto equilibrio? La delibera 110 del 2012 è una follia, su quali presupposti si fonda?”

Lo afferma il consigliere del Pd Salvatore Russo in merito alla proposta di Bobbio e della sua Giunta sullo sforamento del patto di stabilità autorizzato con la delibera 110 del 2012.

“Questa delibera – dichiara Russo – è davvero uno schiaffo a coloro che dovranno votarla. Con quale coraggio, dopo due anni in cui si è affermato che si risanavano i conti, che i referti dei revisori erano carta straccia, che i vari bilanci portati in consiglio comunale erano perfetti ed equilibrati, che le partecipate avevano bilanci trasparenti, che <> oggi, senza un minimo di confronto, questo Sindaco propone di sforare il patto di stabilità. Emerge la totale incoerenza di questa Amministrazione che afferma delle cose e fa l’opposto. Cominciano ad arrivare anche le prime richieste di chiarimento da parte della suprema corte contabile e credo che ciò che il
centro sinistra diceva in materia di bilancio, entrate e contabilità si rivelerà vero.

Ci vorrebbe – prosegue Russo – un bel libro per elencare i milioni di euro di consulenze elargite da questa Amministrazione agli amici, ai parenti degli amici e le assunzioni clientelari nelle partecipate. Ecco il grande cambiamento di Bobbio in questi due anni di amministrazione. Ho già segnalato i suoi sprechi al Governo e al commissario Bondi per la spending review. Ma oggi sentire di sforamento del patto quando per due anni ci si è messi su un piedistallo a fare il maestrino fa solo ridere. Anzi, considerando la
situazione della città, ci sarebbe davvero da piangere. Il meccanismo del patto di stabilità penalizza fortemente gli enti locali perché li vincola in maniera stringente sulle spese da sostenere. Quando il centrosinistra ebbe a dirlo in Consiglio comunale fu deriso dal Sindaco che affermò che i tagli, fatti da Berlusconi e dal suo ministro Tremonti, erano una sfida. Protestavano Formigoni, Alemanno, Errani, Merola, tutti in difesa delle proprie comunità a prescindere dalle appartenenze. Il sindaco di Castellammare no, non protestava
perché voleva vincere la sfida. Oggi quella sfida è persa ed emerge tutta l’incoerenza del primo cittadino. Troppe consulenze elargite! Troppi sprechi!
Troppe clientele! Troppe poltrone da spartire e consegnare a questa maggioranza affamata di incarichi e che si disinteressa dei problemi della città disertando gli incontri con i lavoratori!
Ecco – conclude il consigliere democratico – tutto il doppiopesismo di un sindaco che non ricorda nemmeno ciò che dice e che cambia idea in base al momento politico. Con questa situazione si tagli i suoi emolumenti, azzeri le consulenze inutili, vergognose e clientelari, renda virtuoso il processo di formazione di bilancio e chiari e partecipati i bilanci delle aziende del comune. Il resto sono solo chiacchiere da bar”.

 

 

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