Terme di Stabia, l’amministratore unico: “Poste le basi del rilancio. Ora si ricapitalizzi la società”

“Abbiamo lavorato per porre le basi del rilancio. Ora attendiamo la ricapitalizzazione della società”. L’amministratore unico di Terme di Stabia Francescopaolo Ventriglia ha parlato nelle scorse ore della situazione dell’azienda partecipata in crisi, che ha un assoluto bisogno di liquidità. Denaro fresco che dovrebbe provenire dall’approvazione della manovra di ricapitalizzazione in consiglio comunale a settembre, insieme al milione di euro che l’amministrazione comunale ha deciso di inserire in Bilancio, da destinare al restyling del complesso termale. «Il rilancio dello stabilimento è possibile, ma è tutto vincolato alla ricapitalizzazione. Siamo fiduciosi – ha detto Ventriglia – affinché l’amministrazione venga incontro al nostro bisogno di liquidità con cifre che potrebbero anche essere diverse da quelle annunciate tempo fa». Il provvedimento per salvare Terme dal rischio fallimento potrebbe infatti cambiare totalmente rispetto agli accordi presi sul finire del 2011, con l’immissione in società di denaro fresco al posto dei «conferimenti in natura», ovvero l’attribuzione di Sint a Terme dell’uso gratuito del complesso balneoterapico per 20 anni. Lo stesso sindaco Luigi Bobbio nei mesi scorsi ha sottolineato questa eventualità. Anche i lavoratori, come confermato da Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl, sono in fermento, in attesa dell’ufficializzazione della data delle assisi consiliari.

Intanto, però, si continua a lavorare per l’attuazione del Piano Industriale presentato nel giugno scorso in Regione. «Mercoledì 29 agosto – ha spiegato l’amministratore di Terme – insieme all’amministratore (dimissionario, ndr) di Sint Norberto Salza incontreremo i vertici di un importante istituto di credito per la definizione del cosiddetto ‘finanziamento separato’». Si tratta di una sorta di associazione in partecipazione con la banca, con l’individuazione di aree d’affari, la determinazione del tipo di investimento e quindi i flussi di ricavi e costi. Il cosiddetto «margine» verrà utilizzato per restituire i fondi. Questi investimenti serviranno per l’attivazione e l’implementazione dei servizi wellness e benessere: piscine, centro benessere, centro congressi ed altri interventi infrastrutturali. In ballo c’è anche il progetto di un «centro di chirurgia estetica» da posizionare in Villa Ersilia.

I vertici di Terme, nel bel mezzo del «work in progress» per il rilancio dell’azienda, hanno poi subito a luglio l’ennesimo stop forzato. A conclusione di indagini durate oltre un anno, infatti, la Procura di Torre Annunziata iscrisse le registro degli indagati 22 persone (tra cui due ex manager del complesso) accusate di truffa nei confronti dell’Asl Na3 Sud. Un illecito di oltre 450mila euro complessivi che la guardia di finanza sequestrò preventivamente nelle casse della società partecipata. Ciò che venne contestato alla società partecipata del Comune di Castellammare fu l’emissione nei confronti dell’Asl di fatture ideologicamente false. Una bufera che avrebbe potuto mettere la parola fine alla storia di Terme. «I magistrati della Procura di Torre Annunziata – ha affermato Ventriglia – sono stati molto disponibili per quanto riguarda la vicenda della truffa, non bloccandoci ulteriormente i capitali a nostra disposizione. Stiamo pensando, inoltre, di tramutare quanto ci è stato chiesto nel conferimento di un bene immobile».

Francesco Ferrigno

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