Buona la prima. La Givova Scafati ha vinto e convinto. Prestazione encomiabile, di grande carattere, anche se resta ancora qualcosa da rivedere. Ma all’esordio stagionale e con l’organico completato solo negli ultimi giorni, ci può anche stare.
L’Upea Capo d’Orlando ce l’ha messa tutta per rendere difficile la prima di campionato alla compagine che si è affacciata in questa Legadue con il pesante appellativo di schiacciasassi e di squadra da battere. Proprio per questo motivo, non sarà mai facile per i salernitani in questa stagione: tutti vorranno vincere, tutti si impegneranno al massimo e cercheranno di fare la classica partita della vita per riuscire a superarli. Ci hanno provato anche i siciliani domenica scorsa, soprattutto con i colored Young (17) e Battle (22), ma alla fine ha dovuto issare bandiera bianca, al cospetto di Slay (32 punti, 13 rimbalzi e 38 di valutazione) e Tavernari (20 punti e 6/8 da tre). A questi due, va aggiunta la grande prestazione difensiva di Mays (7) e quella tutto fosforo del debuttante Porta (2 punti, 4 assist, 6 rimbalzi, 2 palle recuperate), sceso in campo con soli due allenamenti sulle spalle. E’ bastato questo per consentire alla truppa scafatese di tornare a casa con il bottino dei due punti e per consentire al tecnico Gennaro Di Carlo di tirare un sospiro di sollievo, dopo le critiche e le pressioni degli ultimi giorni, soprattutto dopo l’uscita di scena dalla Coppa Italia di categoria.
«Abbiamo conquistato una vittoria molto importante su un campo difficile, che volevamo fortemente, per riscattare l’eliminazione dalla Coppa Italia. La fotografia della partita – ha dichiarato l’allenatore Gennaro Di Carlo – è racchiusa nelle prestazioni di Mays e Ghiacci che hanno fatto dell’abnegazione difensiva l’aspetto più importante e che hanno anteposto la squadra alla prestazione individuale. Slay ha avuto un impatto importantissimo sulla gara, mettendo in grossa difficoltà i loro lunghi, soprattutto a rimbalzo, consentendoci di controllare il ritmo della gara».
La sfida in terra isolana ha fornito due risposte confortanti. La prima riguarda Ron Slay: l’atleta statunitense, benché lontano dalla forma migliore e palesemente appesantito, è già in grado di fare la differenza e difficilmente in questo campionato potrà trovare un dirimpettaio in grado di contenerne la fisicità e la straripante energia. Caratteristiche che gli hanno concesso di abbandonare il rettangolo di gioco isolano con il titolo di miglior giocatore. La seconda riguarda Antonio Porta: i pochi allenamenti non hanno affatto evidenziato un atleta fuori dagli schemi e sottotono, anzi il play argentino ha subito mostrato carisma e qualità da vendere, oltre a una forma fisica invidiabile.
La vittoria non ha però nascosto i problemi che questa squadra continua a mostrare. Nonostante il successo, non sono infatti mancate le cose da rivedere. Innanzitutto le prestazioni incolori di Bushati, Baldassarre e Ghiacci: i tre atleti hanno collezionato un 3/21 al tiro che va assolutamente dimenticato al più presto. E’necessario ed indispensabile il loro contributo in termini di punti per puntare ai vertici della Legadue e si spera che la prova di Capo d’Orlando sia stato solo un episodio sporadico, dovuto al fatto che tra loro e il neo arrivato play Porta non si è ancora istaurata la giusta alchimia, che il tempo e gli allenamenti insieme porterà automaticamente.
L’oggetto del mistero, soprattutto dopo la trasferta isolana, diventa a questo punto il play di scorta Sorrentino. Neanche un secondo in campo per l’atleta di origini campane, che non gode forse della stima e della fiducia dell’allenatore, il quale ha preferito gettare sin da subito nella mischia e nello starting five Porta e di affidare il ruolo momentaneo di play di riserva allo statunitense Mays, limitando allo stesso tempo il potenziale offensivo di quest’ultimo, impegnato più a gestire i ritmi e ad organizzare il gioco che a mettere in difficoltà la difesa di casa.
La Givova Scafati è ora attesa da un doppio match casalingo, contro la neopromossa Pall. Trento e la Centrale del Latte Brescia. Inutile dire che servono quattro punti per lanciare un segnale importante a tutto il campionato. «Capiremo l’importanza della vittoria di Capo D’Orlando solo dopo aver vinto le partite in casa con Trento e Brescia. Sarà fondamentale – ha chiosato il tecnico scafatese – l’apporto e l’entusiasmo del nostro pubblico in queste due gare, capace di aiutarci a superare ostacoli probanti sul campo. Mi aspetto un tifo numeroso e caloroso, che ci spinga a due vittorie casalinghe».
Antonio Pollioso