Napoli, l’on Pecorella: “Situazione rifiuti peggiorata”

La Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei ha terminato da poco tempo il suo giro di audizioni nelle provincie di Napoli e Caserta. 

Il presidente della commissione, l’on. Gaetano Pecorella ha dichiarato: “Il quadro complessivo in Campania appare peggiorato, piuttosto che migliorato. – ha affermato Pecorella alla stampa –  I commissari hanno visitato ieri il Casertano e si sono recati nella cosiddetta “terra dei fuochi” dove centinaia di roghi bruciano le scorie delle lavorazioni industriali: Hanno riscontrato situazioni di inquinamento delle falde acquifere molto gravi – ha continuato Pecorella – e ritardi giustificati dal punto di vista contabile ma ingiustificabile dal punto di vista della salute pubblica. Rispetto alla visita precedente il quadro in Campania ci appare complessivamente peggiorato”. 

Il Coordinamento Comitati Fuochi ha affermato durante l’audizione in maniera chiara ed inequivocabile (l’udienza è stata interamente registrata): “C’è bisogno di tracciare i flussi di rifiuti industriali, inasprire le pene, perseguire le aziende che smaltiscono illegalmente in regime di evasione fiscale, bloccare le ditte di trasporto che eseguono il lavoro criminale. Questo vale sia per i rifiuti prodotti in Regione che per quelli che arrivano da fuori Regione.”

Il Coordinamento Comitati Fuochi ha inoltre raccolto 35 mila firma tra Napoli, Caserta e 42 Comuni nelle rispettive provincie per querelare Regione, Provincia e i sindaci dei Comuni interessati per le loro responsabilità sul disastro ambientale che si consuma quotidianamente attraverso gli incendi di cumuli di rifiuti tossici nelle campagne napoletane e casertane.

A fronte di tutto ciò, il ministro della Salute Balduzzi continua ad imputare l’aumento delle patologie oncologiche  ai “cattivi stili di vita individuali”, come ha nuovamente affermato durante una trasmissione televisiva. Il Ministro ha però anche chiesto nuovi approfondimenti.

Pronta la replica del Dott. Marfella, oncologo dell’Istituto Pascale: “La situazione è drammatica – dichiara Marfella – ed è insostenibile sul piano della salute. Ogni giorno vengono smaltite non meno di 30mila tonnellate di rifiuti tossici industriali, gran parte di queste attraverso roghi. Per ogni borsa prodotta in nero e venduta in strada a Napoli o a Caserta c’è mezzo chilo di rifiuto smaltito e nessuno sa come. La terra dei fuochi è la più grande industria in regime di evasione fiscale che il mondo possa immaginare”.

Durante i lavori di commissione è poi intervenuto anche l’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano: “Il tempo delle scelte si sta avvicinando, possiamo immaginare tutti gli scenari transitori del mondo, ma dobbiamo usarli nel periodo necessario per realizzare gli impianti finali”.  La strada tracciata è quindi quella della realizzazione del termovalorizzatore a Napoli Est, ma contro questa ipotesi, come noto, si è schierata l’attuale amministrazione comunale di Napoli.

 L’inceneritore, secondo i piani della Regione, sarebbe destinato anche ad attutire il fenomeno dei roghi tossici. L’azienda milanese A2A (quella dell’inceneritore di Acerra) ha presentato un’offerta economica per la realizzazione dell’impianto ed attualmente è in corso di valutazione dal commissario Carotenuto.  “L’obiettivo ‘rifiuti zero’ è un obiettivo da raggiungere, ma si può farlo a condizione di modificare i sistemi di produzione – ha affermato ancora l’assessore Romano – Forse saremo in grado di farlo tra vent’anni ma nel frattempo dobbiamo affrontare il problema costituito di 5900 tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno”, ha sottolineato Romano.

C’è inoltre da ricordare che un mese fa l’Ue ha dato un altro ultimatum alla Regione Campania, che deve dotarsi di un regolare ciclo di smaltimento rifiuti. La Regione ha risposto che si punterà all’aumento della raccolta differenziata fino al 65 % (invece dell’origniario 50% previsto dal Piano Rifiuti) e saranno aperte nuove discariche. A pensarci bene sono due provvedimenti che cozzano uno contro l’altro: se si aumenta concretamente la raccolta differenziata, non c’è bisogno di nuove discariche.

A Quarto i comitati anti discarica già tremano: Raffaele Ruberto è stato nominato nuovo commissario straordinario (dopo le dimissioni di Vardè) e sta lavorando sin da ora in gran segreto per individuare nuovi luoghi da adibire a discariche.

Mario De Angelis

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