Nel prendere atto delle odierne dimissioni del sindaco, a nostro avviso opportune seppur tardive, riteniamo che le stesse restino ancora insufficienti per avviare un vero, franco, proficuo e sereno confronto per un effettivo e reale rilancio dell’azione amministrativa del centrodestra stabiese, premiato dai cittadini nelle elezioni del marzo 2010.
I motivi che lasciano ritenere ancora insufficienti le dimissioni rassegnate dal sindaco, sono da ricercarsi nelle chiare e palesi differenze tra le enunciazioni di principio e gli atti conseguenti che si compiono o che ci si appresta a compiere.
In primis, il sindaco è vero che ha rassegnato le dimissioni, ma oltre a non aver politicamente motivato, né fatto ammenda, per aver dilapidato il patrimonio di una maggioranza formata da ben 21 consiglieri comunali, non ha neppure azzerato la giunta comunale, né i management delle partecipate, nè tantomeno ancora la tanto discussa cabina di regia.
Altra importante dichiarazione, che purtroppo manca nel lungo comunicato del sindaco Bobbio, è quella che avrebbe dovuto rimettere in discussione le scelte effettuate nell’elaborazione del bilancio di previsione ripresentato. Preso atto delle insufficienze, inadempienze e le medesime problematiche che anche questa nuova proposta di delibera contiene, considerato che proprio il bilancio è stato il terreno sul quale si è consumata la frattura tra i sottoscritti consiglieri e l’Amministrazione, pensiamo pertanto, che in assenza della disponibilità a condividere un rivoluzionario maxi-emendamento al testo presentato dal Sindaco, condiviso nei contenuti, risulti certamente poco credibile qualsiasi sbandierata dichiarazione di apertura al dialogo ed al confronto.
In perfetta antitesi con le dimissioni, inoltre, risulta peraltro la circostanza che, mentre il sindaco le rassegnava, nel contempo l’Amministrazione procedeva convocando un tavolo tecnico per il Masterplan con l’imprenditoria locale, atto che sicuramente và ben al di là dell’ordinaria amministrazione.
Ed ancora, mentre lo stesso sindaco si apprestava, tergiversando, nel rassegnare le dimissioni si procedeva, appena poche ore prima, ad approvare in giunta il Piano Industriale della Multiservizi SpA, condizionando, in tal modo, l’indirizzo da dare ad un settore nevralgico e strategico dell’Amministrazione cittadina senza condividerlo con alcuno.
E inoltre, contestualmente alle dimissioni del Sindaco, nelle aziende partecipate si persevera nel prolungare i contratti stagionali, si predispongono bandi per l’acquisto di forniture speciali e si selezionano società per la somministrazione di lavoro interinale. Inquietante è che nelle stesse partecipate, a spregio di quanto accade nella città reale, con sottigliezza ed irresponsabilità si continua a fare il bello e cattivo tempo,
Riteniamo infine che, se il sindaco, nel rassegnare le dimissioni intenda seriamente aprire un dialogo ed un confronto costruttivo, tra le forze politiche cittadine che hanno contribuito alla sua elezione, debba spingersi ben oltre le strategiche enunciazioni di principio, ed all’unisono con le stesse enunciazioni compiere passi concreti e reali per provare la maturata convinzione che la città ha bisogno di una Amministrazione vera, quindi ben diversa da quella che ha governato negli ultimi mesi.
Solo a valle della dichiarata, nonché acclarata, disponibilità alla modifica del bilancio preventivo presentato, dell’ azzeramento totale immediato sia della giunta che dei management delle partecipate e delle aziende speciali, esclusivamente dopo l’azzeramento della cabina di regia e dei dirigenti nominati nello “Spoil System”, il sindaco potrà parlare, senza dissimulatori tentativi di disponibilità, di puntare seriamente al vero confronto per il rilancio politico e di una tangibile rinnovata fase dell’amministrazione cittadina. Senza questi precisi segnali, il messaggio che passa è, solo ed unicamente, quello che potrebbe tentare qualche indeciso a saltare sulla “giostra amministrativa” per una breve, ma fugace, escursione nel magico mondo del potere. A noi piace ed interessa pensare solo ed esclusivamente alla città.
I consiglieri comunali
Antonio Carrillo e Catello Gargiulo