Juventus-Napoli: una sconfitta senza drammi

Dopo la sconfitta contro la Juventus a Torino, il Napoli torna a casa con la consapevolezza che, seppure di poco, la Juventus è superiore – stavolta senza l’aiuto dell’arbitro – e con la certezza che qualche soluzione in più andava provata. Sembrerebbe riduttivo dire che Mazzarri sia andato a Torino per lo 0-0, non sarebbe da grande allenatore di una squadra che punta decisa ai primi due posti. Però, guardando la partita, il dubbio è venuto a molti.

Soprattutto perché il tecnico del Napoli non ha osato, dimostrando poca elasticità nella gestione dei cambi. È vero che squadra che vince (o pareggia) non si cambia, nemmeno a gara in corso, però una sostituzione si poteva fare anche prima dei due colpi da ko. Pandev – ad esempio – è sembrato palesemente fuori forma, non il macedone devastante di agosto e inizio settembre, puntualmente anticipato sulle palle alte, spesso incapace di difendere palla anche spalle all’avversario (quasi sempre Chiellini). E in panchina c’era un certo Insigne che con i suoi guizzi e la sua rapidità avrebbe potuto impensierire di più la difesa juventina, un po’ come ha fatto spesso Giovinco con quella azzurra. Invece, il primo cambio di Mazzarri è arrivato al minuto 85, dopo il 2-0.

In una partita “bloccata”, studiata alla perfezione per annullarsi a vicenda dai due allenatori, è ovvio che poi la differenza nel tabellino è stata fatta dai cambi, quelli di Alessio e Conte che hanno fatto di necessità virtù. Poi, è vero, c’è la solita disattenzione su calcio piazzato con il nuovo entrato Caceres che ha saltato indisturbato perché Maggio ha atteso invano l’arrivo in area del “suo” uomo, Barzagli, in quella occasione rimasto nelle retrovie a difendere. Il raddoppio è un colpo di bravura di Pogba su una palla sporca, con il Napoli un attimo imbambolato per il colpo subito un giro di lancette prima.

Ma dalla trasferta dello Juventus Stadium ci sono tante note positive per gli azzurri. Il trio difensivo ha retto bene; il centrocampo – aiutato molto da Hamsik in fase di non possesso – non ha permesso a Pirlo di fare il Pirlo, tranne in due occasioni ben neutralizzate dalla difesa, e soprattutto non ha mai concesso un solo inserimento a Vidal e Marchisio, solitamente devastanti nel gioco di Conte; sulle fasce, Zuniga ha annullato Lichtsteiner, mentre Maggio ha sofferto lo strapotere fisico di Asamoah, riuscendo comunque a limitare il mancino ex Udinese e arrivando a fare una chiusura difensiva incredibile a metà ripresa; in attacco, Cavani ha dimostrato di avere la solita corsa, e quella traversa su punizione nel primo tempo grida ancora vendetta.

Niente drammi, dunque. Il Napoli ha perso il primo big match del campionato, contro una signora squadra che adesso ha solo 3 punti di vantaggio. Ma la sensazione è che il calo per la Champions League e il ritorno da giocare al San Paolo potranno dire molto di più sulla sfida scudetto tra Juventus e Napoli.

Dario Sautto

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