Portici, manifesti abusivi: ecco il “trucchetto” dei partiti

Prosegue l’inchiesta de “Il Gazzettino Vesuviano” sulla questione dei manifesti abusivi affissi sulle mura della città della Reggia. Nell’articolo pubblicato lunedì 22 ottobre dal titolo “Portici, quando la “casta” snobba anche i privilegi”, abbiamo denunciato i partiti che nei scorsi mesi hanno affisso dei manifesti non pagando la tassa prevista e non rispettando gli appositi spazi comunali. Nonostante i megasconti riservati  alla classe politica (per affiggere 50 manifesti misura 70×100 un cittadino pagherà 156 euro mentre un partito politico pagherà solo 45 euro n.d.r.), le coalizioni aggirano le norme rivolgendosi direttamente alle tipografie per la stampa della locandina e poi a un privato per farla attaccare sulle mura della città. Con questa manovra viene scavalcato l’ufficio pubbliche affissioni, quindi nessun introito per le casse comunali. Ma chi controlla le irregolarità riguardanti le affissioni abusive? Quali sanzioni vengono inflitte ai trasgressori? Queste domande le abbiamo rivolte al comandante della Polizia Municipale di Portici, Gennaro Sallusto:

Comandante, quali provvedimenti vengono presi contro chi affigge manifesti abusivi?

“I trasgressori sono puniti con una sanzione amministrativa. Ogni giorno un funzionario del comune controlla i manifesti affissi in città, e segnala quali sono quelli abusivi. Quelli che non sono affissi in maniera regolare sono soggetti a contravvenzione, che verrà inviata al firmatario del manifesto. La sanzione viene comminata anche a chi materialmente affigge il manifesto, ma difficilmente viene beccato dato che queste attività vengono svolte di notte”

Quale somma pagheranno i trasgressori?

“Le contravvenzioni elevate ai trasgressori variano a seconda dell’infrazione commessa. Ad esempio se un soggetto affigge un manifesto nello spazio comunale, ma non paga la tassa prevista, verrà comminata una sanzione di 400 euro. In questo caso però, il trasgressore può ricorrere al cosiddetto Ravvedimento Operoso, ovvero una sorta di condono che permette il pagamento del 2% della tassa. Sanzioni di tipo diverso verranno comminate se i trasgressori attaccano dei manifesti fuori dagli spazi, su un fabbricato sottoposto a vincolo di affissione oppure se la locandina viene attaccata sulle mura di un fabbricato storico”

Quindi i partiti politici aspettano il condono…

“Nella maggior parte dei casi è così. Questa è una cosa che svilisce il nostro lavoro, ma purtroppo queste sono le sanzioni previste. Un partito che affigge un manifesto abusivo è sottoposto alle stesse contravvenzioni di un cittadino. Le contravvenzioni ai partiti vengono elevate in base alla locandina attaccata: ad esempio se il contenuto del manifesto è a carattere nazionale, ne risponderà il responsabile nazionale del partito. Ne risponderanno i responsabili regionali, provinciali e locali se il contenuto riguarda l’ambito di competenza”

Il trucchetto. Dall’accurata spiegazione del comandante Gennaro Sallusto emerge il “trucchetto” delle coalizioni per affiggere praticamente a costo zero i manifesti. Se un partito affigge un manifesto sullo spazio comunale, ma non paga la tassa prevista, può usufruire del Ravvedimento Operoso, ovvero pagherà il 2% della tassa. Ad esempio, se un partito affigge 50 manifesti abusivi sullo spazio comunale dovrà pagare il 2% dei 45 euro previsti. Meno di un euro. Una manovra che provoca un danno alle casse comunali. Ricordiamo quali sono i partiti porticesi che – nella scorsa estate – hanno affisso manifesti abusivi: Verdi, Democrazia Cristiana (con due manifesti), il centrodestra unito in un unico manifesto, Sinistra e Libertà, Popolo della Libertà e Partito Democratico. Hanno pagato la tassa e rispettato gli spazi comunali invece La Destra (nell’occasione della commemorazione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino) e il Movimento Cinque Stelle (in occasione della “Festa delle Stelle”)

 

Andrea Scala

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