“Le fiction sui boss della malavita – ha spiegato stamane il Pm Catello Maresca durante una lunga intervista in diretta su Radio Marte Stereo con Gianni Simioli ed il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli (http://www.youtube.com/watch?v=AjfRquiZ48Y&feature=youtu.be ) – hanno purtroppo molte volte alimentato il mito positivo dei camorristi. Anche per questo ho scritto con Francesco Neri “l’ ultimo bunker” un libro sull’ arresto di Michele Zagaria considerato il più potente e feroce dei boss dei casalesi. Ho voluto evidenziare un altro punto di vista nella lotta tra lo Stato e le mafie. C’ è infatti una tendenza da parte del cinema e della tv a mitizzare e umanizzare la malavita, i suoi vertici e gli affiliati. Ad esempio alcuni film come “il Camorrista” di Tornatore se non si hanno gli adeguati strumenti culturali trasmettono dei messaggi positivi e devastanti a favore della criminalità e questo rende ancora più difficile il nostro lavoro. Voglio anche sfatare il mito negativo di Casal di Principe. Dopo l’ arresto di Zagaria furono tantissimi gli abitanti a ringraziarmi e farmi i complimenti. E’ stata la soddisfazione più grande. Io però non l’ ho trovato per nulla strano e non credo che quella città come altre vada ghettizzata o etichettata esclusivamente come patria di un clan”.
“Le fiction e gran parte dei film realizzati sulla camorra e sulla mafia – hanno aggiunto Simioli e Borrelli – mostrano una immagine prevalentemente mitica e positiva della criminalità. Ad esempio Il titolo della fiction “Il Capo dei Capi” che secondo noi ha celebrato il boss mafioso Salvatore Riina doveva essere ,come giustamente ha più volte chiesto Don Tonino Palmese di Libera, “il Capo dei bastardi”. Le fiction ed il cinema hanno enormi responsabilità nell’ aver contribuito ad alimentare il mito della malavita. Per questo assieme all’ associazione studenti napoletani contro la camorra abbiamo deciso di festeggiare il 7 dicembre prossimo fuori la Questura di Napoli il primo anno dall’ arresto del super boss Michele Zagaria. Un modo per ricordare a tutti i cittadini napoletani, casertani e campani che anche il più feroce e potente dei casalesi può essere arrestato e sbattuto in carcere”.