Pompei: il consiglio approva la contestata cittadinanza a Monti

La cittadinanza a Mario Monti è stato il pomo della  discordia dell’ultimo consiglio comunale del 2012. A precedere l’inizio della discussione nell’assise cittadina il messaggio di vicinanza del primo cittadino, Claudio D’Alessio, alla famiglia di Giuseppe D’Alessio, il marinaio di Pompei rapito dai pirati.  Passano senza colpo ferire le delibere di variazioni del bilancio e della ztl per gli autobus. Sull’approvazione del provvedimento che conferisce la cittadinanza onoraria a Mario Monti, premier uscente, invece, si scatena la bagarre in aula. Il primo ad intervenire è il sindaco che smentisce qualsiasi strategia politica sottesa all’onorificenza, ascrivendola a un mero attestato di stima antecedente alla sua salita in politica. Un attestato, sottolinea il sindaco, per chi ha ridato lustro all’Italia nel consesso internazionale, nell’intento di legare il nome di Pompei a quello di grandi personalità del mondo culturale e non solo. Di tutt’altro tono gli interventi degli esponenti dell’opposizione Raffaele De Gennaro di Alternativa Pompeiana e Giorgio Arpaia del PDL. Duro l’affondo del consigliere De Gennaro: “Non intendo essere complice di un’amministrazione   che ha fatto dell’apparire l’unico punto attuato di un programma di ben due legislature. Un’amministrazione che si è cullata nella menzogna di gestire una città mondiale, volutamente ignorando che non gestisce i due siti, quelli sì mondiali, presenti sul territorio, con  un uso e abuso di viaggi all’estero, cittadinanze onorarie e gemellaggi. Allo stesso tempo, però, è incapace di formulare un progetto di sviluppo del territorio che tenga conto di tale potenziale. La lezione del presidente Monti a Pompei è caduta nel vuoto e non merita di essere usato come attrattore”. Su un altro punto, anche se non all’ordine del giorno, si incentra l’aspra critica dell’esponente di Alternativa Pompeiana: “L’evento delle luminarie artistiche – sostiene De Gennaro – presentato come attrattore e volano per un maggiore afflusso di turisti è miseramente fallito”. A mancare, per il consigliere,  è la programmazione e “ci si sarebbe aspettata maggiore accortezza prima di spendere centomila euro soprattutto in un periodo di crisi. Invece tutto è stato fatto con faciloneria: il giorno 13 la società Iride propone il progetto e lo stesso giorno la giunta, prendendo a pretesto la proposta dei commercianti di dare corso alle iniziative previste entro il primo dicembre, approva la delibera attingendo dal fondo di riserva che non è una spesa vera e propria ma un fondo  accantonato per gestire le spese impreviste. Il risultato – conclude De Gennaro – l’attrattore ha attratto ben poco, e non solo. Le quattro lampadine sparse qua e là nelle periferie  hanno meglio fatto risaltare l’aspetto di un territorio desolato”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo PDL Arpaia: “Invito i consiglieri a valutare l’opportunità di votare la cittadinanza onoraria a Monti in questo momento di confusione politica. Monti ha la mia stima ma si è posto alla guida di un governo tecnico che tecnico non era. È stato imposto dall’Europa e ora che il professore si è affezionato alla poltrona cerca strategie elettorali per riprendersela. Ma mi chiedo: c’è una strategia elettorale dietro questa onorificenza? Ed è una coincidenza, viene da domandarsi, che questo atto avvenga a breve distanza dall’interrogazione parlamentare di Barbato (IDV)  che contesta l’attività di questa amministrazione? Pertanto chiedo il ritiro del relativo ordine del giorno”. A replicare al consigliere Arpaia sono Alfonso Conforti (Forza Sud) e Salvatore Visciano (Liberal Democratici). “Votiamo senza riserve la cittadinanza a Monti – asserisce Conforti – perché non la riteniamo una strumentalizzazione ma un attestato del suo valore. Il PDL, poi, ha appoggiato Monti al governo. È facile a sessanta giorni dal voto, in  piena campagna elettorale, affermare che lo stesso Monti ha fallito. Se il PDL allora l’ha sostenuto oggi ne dovrebbe riconoscere la legittimazione”. A condividere il pensiero di Conforti è Visciano: “Noi del gruppo dei Liberal Democratici votiamo a favore della cittadinanza di Monti riconoscendogli il merito di aver risollevato le sorti dell’Italia non solo da un punto di vista economico ma anche della sua immagine nel mondo. Ad Arpaia ricordo che fino allo scioglimento delle camere tutti i provvedimenti di Monti sono stati votati anche dal PDL”. Dopo le dichiarazioni di voto di Api (favorevole) e di Unità e Impegno (contraria), nell’aula si scatena la bagarre. Arpaia si alza per intervenire mentre Serrapica (presidente del consiglio comunale, PD) sostiene che per l’intervento è necessario chiedere prima la parola. Segue un acceso scambio di accuse con il capogruppo PDL che afferma che gli viene tolta pretestuosamente la parola, mentre Serrapica replica di applicare il regolamento.  Abbandonata l’aula in segno di protesta da parte di Arpaia e De Gennaro la votazione prosegue senza colpo ferire sugli altri punti all’ordine del giorno. A quanto pare presto i consigli comunali saranno trasmessi via web e i cittadini potranno assistere e vigilare su quanto accade nelle aule dove viene decisa la sorte della propria città.

                                                                                                           Claudia Malafronte

 

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