Givova,nel baratro della crisi

Nello Longobardi (azionista di maggioranza Scafati Basket)Buio pesto in casa Givova Scafati. FMC Ferentino, Sigma Barcellona, Upea Capo D’Orlando e Bitumcalor Trento sono state, in ordine di tempo, le quattro carnefici della compagine dell’Agro. Negli ultimi cinque turni di campionato (le ultime tre del girone di andata e le prime due di quello di ritorno), neanche un punto è stato conquistato dai gialloblù, che hanno dovuto osservare anche il turno di riposo imposto dal calendario, per l’esclusione del Nuovo Basket Napoli a campionato già iniziato.

Nell’anno 2013 neanche una vittoria è stata conquistata in campionato da capitan Ghiacci e compagni, che all’attivo hanno solo il successo ottenuto di misura sul parquet della Fileni Jesi nella gara d’andata dei quarti di finale della Coppa di Lega.

E’ così iniziato nel peggiore dei modi il nuovo anno per gli atleti del presidente Rossano, che, da quando hanno recuperato il play titolare Porta, sembrano aver perso l’equilibrio e lo smalto mostrato durante la lunga rincorsa alla vetta, iniziata dopo il cambio di panchina (da Di Carlo a Bartocci).

Nell’ultimo turno di campionato, sul parquet della Bitumcalor Trento, la Givova ha messo in luce tutti i suoi limiti, perdendo 98-87 una gara dominata per oltre tre quarti e gettata alle ortiche con un finale da film dell’orrore, che ha fatto innervosire tifosi e dirigenti. La squadra ha mostrato un evidente calo fisico e nervoso, condito da un Porta ancora fuori fase, un Mays in fase involutiva, uno Slay a corrente alternata (bene in attacco, male in difesa), un Baldassare impreciso ed un Tavernari irriconoscibile, rispetto a quello ammirato a Pistoia la scorsa stagione. Contro il miglior Trento stagionale era impensabile riuscire a tornare all’ombra del Vesuvio con due punti in saccoccia. E così, dalla vetta di inizio anno, gli scafatesi sono scivolati addirittura al quinto posto.

«C’è stato un black out negli ultimi cinque minuti, che è risultato fatale, dopo una buona prima parte di gara. Questa cosa – ha ammesso l’allenatore Bartocci – ci sta accadendo troppo spesso e dobbiamo lavorarci su, soprattutto perché è coinciso con il momento in cui abbiamo smesso di muovere la palla in attacco e da fermi abbiamo trovato numerose difficoltà, perché non siamo più riusciti ad anticipare la difesa di casa».

La triste resa alpina ha mandato su tutte le furie il patron Longobardi, che ha messo tutti sul banco degli imputati e minacciato di effettuare qualche taglio in organico, anziché effettuare qualche nuovo acquisto, da più parti propinato. «Per oltre tre quarti, abbiamo giocato una buona partita a Trento, poi è accaduto l’inverosimile. I punti si conquistano giocando bene in difesa – ha sbottato il numero uno degli azionisti del club – ma i nostri atleti non lo hanno fatto. A questo punto, anziché concedere spazio a professionisti che non si impegnano, preferirei vedere in campo giovani bravi e volenterosi come Izzo e Matrone. Non ci muoveremo nel mercato in entrata, al massimo in quello in uscita, avendo sovrabbondanza soprattutto nel pacchetto degli esterni».

In attesa della ripresa del campionato prevista per il 10 febbraio, a causa della pausa per la disputa dell’All Star Game della Legadue (domenica 3 febbraio a Vigevano), la Givova scenderà in campo questo giovedì (ore 20:45, al PalaMangano) per la gara di ritorno dei quarti di finale della Coppa di Lega, contro la Fileni Jesi. Scafati partirà dal +11 dell’andata (unico successo del 2013) e dovrà cercare, in questa sfida, di recuperare credibilità, entusiasmo e fiducia in sé stesso, oltre che conquistare l’accesso alla Final Four.

Antonio Pollioso

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