Problemi di gestione a Ercolano per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Strazzullo. Forte il monito platealmente lanciato dal consigliere Vendoliano Giovanna Tavani nel corso dell’ultima seduta consiliare : in quell’occasione la nota direttrice didattica aveva bacchettato duramente il lassismo e la sufficienza con la quale assessori e sindaco affronterebbero questioni di vitale importanza per la comunità degli scavi. Dalla sicurezza scolastica alle disfunzioni logistiche secondo la Tavani poco o nulla si sarebbe fatto nel tempo per garantire qualità d’esistenza e assistenza sociale ai residenti. La questione giunge in un momento particolarmente ostico quale quello attraversato dal leader del Pd Strazzullo : accusato dall’opposizione e da parte della maggioranza di “assenza istituzionale” nei confronti del paese il buon sindaco sembra inspiegabilmente ignorare qualsiasi attacco frontale o indiretto alla propria persona, quasi come se a muovere tali accuse fossero esponenti amministrativi o politici appartenenti ad altre realtà urbane. Il dato, di per se sconcertante, ha trovato grande riscontro proprio nella mancata replica di Strazzullo all’animato intervento del consigliere Tavani : l’indifferenza e l’apparente calma del primo cittadino ha disorientato e lasciato sbigottiti i presenti. “ Ormai siamo in caduta libera – ha precisato l’esponente del PDL Aniello De Rosa – e in balia degli eventi : il malcontento per questa amministrazione comunale è talmente palpabile tra i cittadini da rasentare il grottesco. Molti consiglieri comunali vengono identificati con lo pseudonimo spesso dispregiativo e non con i reali dati anagrafici da un elettorato deluso e tradito dalla politica indigena”. Intanto i giovani continuano inesorabilmente a “scappare” da Ercolano , dalla incapacità produttiva di un paese che è sempre più simile ad un dormitorio in cui vegetare nell’orario notturno per poi operare altrove. Forse sarebbe veramente giunto il momento di voltare pagina : se solo chi amministra la città avesse minimamente a cuore il futuro di una comunità ancora oggi additata con amara ironia dalle realtà confinanti quale esempio di inconcludenza produttiva e arretratezza sociale.
Alfonso Maria Liguori