Si è conclusa venerdi 1 febbraio, la visita “ad limina apostolorum” dei vescovi della Campania iniziata il 28 gennaio. Un gesto, quello della visita “alla tomba degli apostoli” che ogni conferenza episcopale affronta almeno ogni cinque anni per incontrare il successore di Pietro ed esprimere e rafforzare l’unità e la collegialità della Chiesa.
“Un incontro di grande importanza – ha dichiarato il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma – un momento di fondamentale comunione pastorale, di condivisione di speranze e di problemi ma anche momento di comune scelta delle soluzioni da dare a questi ultimi. Tante le esortazioni rivolteci dal Santo Padre che, memore delle difficoltà sociali della nostra terra, ci ha incoraggiato ad andare avanti perchè Cristo è più forte del male, ci ha incoraggiato a continuare a fare la nostra parte, lasciando a Dio fare la sua. Ha sottolineato come in Campania siano tanti, nonostante le difficoltà, i segni di speranza: bisogna saperli vedere mettendo da parte il pessimismo e la paura”.
E la fede è uno strumento indispensabile per affrontare la paura. Per questo il Papa ha voluto ricordare che “dalla fede profonda dei presbiteri – ha continuato mons. Depalma – dipende quella delle comunità parrocchiali. Per questo, curare la qualità della vita dei presbiteri è l’impegno principale dei vescovi. Ma non solo: anche i laci sono fondamentali. Per questo il Santo Padre ci ha esortato a curare la formazione dei laici perchè sia completa e globale: i laici hanno il compito di essere presenti concretamente e responsabilmente nella storia per orientarla alla luce del Vangelo”.
Il Papa ha poi rivolto il suo pensiero alle famiglie e ai giovani ricordando che “il rinnovamento pastorale – ha sottolineato il vescovo di Nola – passa necessariamente attraverso la famiglia, luogo originario della trasmissione della fede. E nella famiglia che i giovani possono imparare ad affrontare la vita con serità e responsabilità: i giovani non chiedono risposte facili, chiedono testimoni”.
