Colpo alla Cariparma: presi i tre rapinatori

Dopo lunghe e complesse indagini che hanno riguardato mezza Italia, la polizia ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per i responsabili della rapina alla CariParma di via Cuneo, a Napoli, avvenuta cinque mesi fa.

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Alle ore 12:35 circa del 10 ottobre scorso, personale della Sezione Antirapine della Squadra Mobile si recava in questa via Cuneo nr. 21/A presso l’Agenzia 9 della banca Cariparma Credit Agricole S.p.a., in quanto era stata perpetrata una rapina. Gli investigatori intervenuti sul posto appuravano che, pochi minuti prima, tre individui, di cui uno a volto scoperto, dopo essere entrati in agenzia, estraevano dei cutter e, radunati gli impiegati ed alcuni clienti nei bagni, si impossessavano della somma  custodita nelle casse ammontante ad euro 1.735,73 Durante le fasi della rapina, uno dei rapinatori, avendo notato che un’impiegata indossava una catena d’oro ed un collier, se ne era impossessato strappandole letteralmente dal collo della e facendosi poi consegnare dalla stessa anche un bracciale in oro che portava al polso destro. Venivano acquisite le dichiarazioni di testimoni e dei clienti presenti e sequestrato il filmato dell’impianto di videosorveglianza. La visione del filmato confermava le descrizioni fornite dai testimoni.

rapina cariparmaAnalizzando il modus operandi dei malviventi, la loro inflessione dialettale, il personale dell’Antirapina ipotizzava che i malviventi potessero provenire dalla Campania. Le immediate indagini svolte dalla Sezione Antirapine permettevano di apprendere che, il giorno della rapina, una signora che si trovava nei pressi di via Ancona aveva notato sopraggiungere da via Cuneo tre persone che salivano su di una autovettura, la quale era ripartita subito in forte accelerazione tanto che la donna, senza nulla sapere, aveva memorizzato la targa e le caratteristiche dell’auto per poi riferirle ad un Agente della Polizia Municipale segnalandone l’infrazione stradale. L’Agente della Polizia Municipale, appreso della rapina ed intuendo che forse l’auto potesse essere messa in correlazione coi rapinatori, comunicava al Personale dell’Antirapina l’accaduto. Le immediate verifiche purtroppo evidenziavano che la targa non corrispondeva al modello dell’auto segnalata.

Gli investigatori provvedevano a contattare il testimone e ad effettuare una serie di accertamenti incrociati al P.R.A. fino a risalire all’autovettura segnalata. In seguito venivano effettuati accertamenti sul proprietario dell’autovettura che risultava essere un giovane originario di Palermo ma residente a Montecchio Emilia. Venivano pertanto acquisiti i tabulati telefonici del sospettato dai quali emergeva un contatto telefonico avvenuto alcuni giorni prima della rapina con una utenza intestata ad una persona residente nel Napoletano. Accertamenti svolti sul conto di quest’ultima persona, permettevano di constatare che lo stesso era stato identificato a bordo di un treno nei pressi di Roma da parte di una pattuglia della Polfer la sera del 10 ottobre unitamente ad un altro ragazzo napoletano.

Gli investigatori della Sezione Antirapine acquisivano le foto segnaletiche dei predetti accertando che si trattava proprio di due dei tre rapinatori entrati in banca. Veniva poi allestito un fascicolo fotografico che veniva mostrato ai testimoni i quali riconoscevano con certezza i due sospettati per due dei tre rapinatori. Venivano altresì operate alcune intercettazioni telefoniche che fornivano ulteriori indizi di colpevolezza a carico dei tre. In considerazione di quanto emerso questa Squadra Mobile ha deferito in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica: Gianluca La Vardera, palermitano di 27 anni; Ciro Petrillo, napoletano di  52 anni; e Antimo Verde, napoletano di 20 anni.

La Vardera Gianluca VERDE Antimo PETRILLO Ciro

Il Pubblico Ministero Lucia Russo, che ha coordinato le indagini fin dall’inizio, valutato il considerevole materiale probatorio raccolto nel corso delle indagini, ha richiesto l’emissione di una misura restrittiva nei confronti di La Vardera, Petrillo e Verde. Martedì scorso, il G.I.P. presso il Tribunale di Parma Alessandro Conti ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei predetti. Personale della Sezione Antirapine si è recata a Napoli ove ha rintracciato ed arrestato Petrillo e Verde trovati nelle proprie abitazioni site nel Comune di Sant’Antimo.

Contemporaneamente, un’altra pattuglia della Sezione Antirapine si è recata a Montecchio Emilia (RE) ove ha rintracciato Gianluca La Vardera arrestandolo in esecuzione all’ordinanza. Durante la perquisizione, a La Vardera è stata sequestrata una pistola scacciacani  dalla quale è stato asportato dalla canna il previsto tappo rosso, un cutter ed un proiettile cal. 7,65 per i quali è stato anche indagato in stato di libertà per i reati di detenzione abusiva di munizioni e porto illegale di oggetti atti ad offendere. Dopo le formalità di rito La Vardera è stato associato presso il Carcere di Reggio Emilia mentre i complici Petrillo e Verde sono stati condotti nel carcere di Napoli.

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