In villa comunale a due passi dal mare, sotto il busto del drammaturgo Raffaele Viviani spuntano ciuffi di lattuga e cicoria selvatica. Chiunque stia curando la verdura in villa comunale probabilmente si sarà ispirato a Totò, che nei panni del boss Don Vincenzo in ‘Operazione San Gennaro’ si dedicava al suo piccolo orticello piantato sul tetto del carcere; oppure a Michelle Obama che in America sta conducendo una campagna per gli orti partendo proprio da quello creato negli spazi verdi della Casa Bianca. In tempi di crisi probabilmente per mettere qualcosa sotto i denti c’è chi avrebbe optato per un orticello ‘pubblico’. Quasi una decina, infatti, le piantine di lattuga che è possibile contare nelle aiuole che affacciano sul lato della Banchina ‘Zi’Catiello’ a due passi dalla Cassa Armonica. Le piantine si mimetizzano in una situazione di degrado in cui versa la villa comunale. E proprio in questo degrado, come spiega Adriano Stinca, botanico della Facoltà di Agraria dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II, la presenza della cicoria selvatica è da ritenersi quasi normale, non lo è invece la lattuga: “E’ alquanto
bizzarro aver ritrovato nei prati del lungomare Lactuca sativa, la comune lattuga coltivata per alimento”. Le piantine sono nascoste da fili d’erba alti cinquanta centimetri e sarebbero di due tipi che appartengono alla stessa famiglia, la prima è la comunissima lattuga verde maggiormente presente nelle aiuole, mentre solo tre piantine hanno le foglie con una colorazione rossa, simile al radicchio. Ignoto il contadino che starebbe curando le piantine, infatti, i cespi d’insalata che sono più grossi sono stati legati con uno spago che sembra utilizzato proprio nell’ambito delle verdure.