La compagnia “Bianca Sollazzo” con “Sarto per Signora” di scena al teatro “Il Primo di Napoli

rosario ferroAl Teatro il Primo di Napoli, la Compagnia “Bianca Sollazzo” fino al 28 aprile è di scena nella commedia “Sarto per Signora” di Georges Feydeau diretto e interpretato da Rosario Ferro. Scritto nel 1886, il testo ha in se i tratti distintivi del tradizionale vaudeville francese: un susseguirsi di equivoci perfettamente plausibili, di incontri impossibili e false scoperte in cui sembra impossibile trovare il bandolo della matassa. Rosario Ferro, insieme atutta la Compagnia si immerge perfettamente a suo agio nei meccanismi frenetici della pochade francese regalandoci un classico della comicità di tutti i tempi. E’ una delle più note e fortunate opere di George Feydeau tante volte messa in scena: scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi base per un divertente spettacolo. La commedia narra del dott. Felice De Rosa ( interprete Rosario Ferro) fresco di matrimonio ma dai dubbi comportamenti coniugali. Il protagonista infatti, avendo un animo libertino, tradisce la moglie Trofimena (Ida Carreri) con un’avvenente signora Susanna Scapece (Alessandra Bacchilega) e per incontrarla senza destare alcun sospetto si finge sarto per signora, poichè prende in fitto un appartamentino di proprietà del fastidioso e invadente Salvatore Pertugio (Cosimo Alberti Pizzutolo), appartamento tenuto in precedenza da una sarta, creando così una serie di esilaranti gags che coinvolgono tutti i protagonisti, dal maggiordomo Stefano (Antonio Stoccuto), al rompiscatole marito dell’amante, il generale Anatolio Scapece ( Pino Pino), dalla suocera noiosa Sig. Papuscia ( Nancy Fontanella), al simpatico cliente di sartoria (Filippo Rossi). Come nel gioco delle scatole cinesi ognuno di loro rivelerà i propri altarini per poi giungere faticosamente all’inaspettato lieto fine. Uno scorcio di intrecci e dispute familiari nella società borghese dei primi del ‘900 ma ancora attuali al giorno d’oggi e per questa ragione fonte di allegria.

Federico Orsini

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